Questa è la storia di due Supereroi che il destino ha voluto fare incontrare tra i banchi di scuola. Fin da subito, hanno scoperto di essere diversi e di essere unici con tante cose in comune. La prima cosa in comune era che non si capivano. L’incomprensione era un muro impenetrabile che rimbalzava tutte le loro parole. Per abbatterlo, i due supereroi hanno usato il più forte dei superpoteri: l’amicizia. Il muro grande e freddo è diventato piccolo e si è sgretolato liberando la potenza delle emozioni e dei sentimenti.
A.M. e M.R. si sono conosciuti l’anno scorso. Frequentano tutti e due la classe terza Scuola Secondaria di 1° grado Leardi dell’Istituto Comprensivo Negri. Ad A. non sempre va di conversare con persone sconosciute, mentre M. parla pochissimo l’italiano: eppure fra i due si apre un canale comunicativo unico e straordinario grazie al comune interesse per i supereroi. Il personaggio preferito di A. è Batman, quello di M. è Flash. Siedono allo stesso banco e a scuola si sentono così a proprio agio da tappezzare un angolo della classe con immagini di supereroi e personaggi dei fumetti, coinvolgendo nella loro passione tutti i compagni di classe, ognuno dei quali, per compiacere i due amici, si è divertito a rappresentare un supereroe della Justice League. A.M. è un ragazzo con autismo, invece M.R. è un ragazzo richiedente asilo, che vive a Casale da un anno ospite, con la sua famiglia, del Progetto SPRAR gestito dalla Cooperativa CrescereInsieme. La loro è un’amicizia particolare, vera, fatta di condivisioni, di giochi, di piccoli litigi, pacificazioni, di pomeriggi trascorsi tra compiti, cinema, parco giochi e supereroi. Per A. si tratta della prima esperienza amicale stabile. M. è il primo amico che invita a casa, il primo con cui divide la merenda, il primo con cui condivide i giochi che gelosamente custodisce.
Il rapporto unico e speciale ha permesso ai due di seguire insieme tanto il percorso didattico, aiutandosi a vicenda nei compiti, quanto le attività extrascolastiche con stimoli e forza sempre maggiori. Il miracolo dell’amicizia ha inondato le loro vite di momenti di gioia e felicità. Le famiglie sono molto contente di ciò e, grazie ai due supereroi, hanno avuto modo di conoscersi meglio. Il team docenti, che li segue da vicino con professionalità e attenzione particolare, ha visto nell’amicizia una potenzialità pedagogica e relazionale per entrambi i ragazzi, che meritava di essere assecondata e nutrita nel rispetto della loro soggettività ed alterità.
La storia dei due ragazzi è l’ennesima conferma che le fragilità possono essere una forza che crea legami. Essa testimonia che l’autismo, i problemi cognitivi, lungi dal qualificare le persone che ne sono affette, sono solo parole, spesso insufficienti a descriverne le potenzialità e le risorse, ma il lavoro in rete, tra scuola e progetto di accoglienza, sviluppato in un’ottica di inclusione, feconda la società e genera realtà inedite.
Il 2 aprile è la giornata Mondiale di Sensibilizzazione sullAutismo. E una giornata che si rivolge a tutti noi, chiama in causa il nostro modo di guardare alla diversità non come limite, ma come risorsa. In questa occasione bisogna interrogarsi sulla percezione che abbiamo dell’autismo e sul percorso ancora da compiere per garantire a chi ne è affetto la piena tutela e il godimento dei suoi diritti. Le opportunità che creiamo ai ragazzi con autismo rivelano il nostro sguardo su di loro e sono spesso frutto di quello che è il nostro modo di pensare, di come e di quanto li riteniamo capaci e abili di condurre una vita di qualità.
Raccontare la grande amicizia di A.e M. nella giornata del 2 aprile vuole ringraziare lo sguardo fiducioso di chi sta intorno ai due giovani, dell’insegnante Elena che li sostiene e li accompagna nel loro percorso, dell’intero team docente e delle rispettive famiglie che hanno saputo credere nei due giovani e pensarli custodi e cultori di relazioni importanti.
Comunicazione: CrescereInsieme scs ONLUS