Nella quinta e ultima serata in Biblioteca Civica di “Deus absconditus. Rappresentazioni dell’incorporeità nella storia del cinema” lunedì prossimo, 15 aprile alle ore 21, Simone Spoladori parlerà di Martin Scorsese.
La carriera di Scorsese è ormai cinquantennale: il primo dei suoi 25 lungometraggi è infatti del 1967 (“Chi sta bussando alla mia porta”); l’ultimo – “Silence” è del 2016.
Che cosa ha a che fare il cinema di Scorsese con il sacro?
«Quando si è stati allevati a Little Italy, che cosa diventare, se non gangster o prete? Ora, io non potevo essere né l’uno né l’altro», così, in un frammento autobiografico, il regista racconta la tematica essenziale del suo cinema: la violenza che alberga nell’uomo e il suo rapporto con la colpa, il peccato, la grazia e la redenzione.
Le sue più potenti parabole – da “Taxi Driver” (1976; Palma d’oro a Cannes) a “Toro scatenato” (1980; al quarto posto nella classifica dei migliori film americani di sempre), da “L’ultima tentazione di Cristo” (1988) da “Quei bravi ragazzi (1990; Leone d’argento per la regia a Venezia)” a “Casinò” (1995) e molti altri – trattano magistralmente e in modo molto complesso temi religiosi, anche se sovente in modo indiretto.
Ha recentemente dichiarato Scorsese: «Io sono ossessionato dallo spirituale. Sono ossessionato dalla domanda su ciò che siamo. E questo significa guardarci da vicino, guardare il bene e il male di noi. Possiamo nutrire il bene in modo che, a un certo punto futuro nell’evoluzione del genere umano, la violenza, forse, cesserà di esistere? Comunque sia, per il momento, la violenza è qui. È qualcosa che facciamo. Mostrarlo è importante. Così non si fa l’errore di pensare che la violenza sia qualcosa che fanno altri, che fanno “le persone violente”. “Ovviamente io non potrei mai farlo”. E no: invece, in realtà, potresti».
Gli incontri di questo ciclo, a ingresso libero e aperti a tutti, sono validi anche come corso di formazione per insegnanti e avranno validità di credito formativo per gli studenti delle scuole superiori della città.
Simone Spoladori è, oltre che insegnante, critico cinematografico e autore per cinema, radio (suo “Destini incrociati” su Radio24), televisione e teatro.
Ha pubblicato: “Tim Burton. Il gotico delle meraviglie” (2010), e “Paolo Sorrentino. Le conseguenze di un autore” (2014). Ha in preparazione un libro su Christopher Nolan.