L’Istituto Superiore “Leardi” partner della Buzzi Unicem, società multiregionale fondata nel 1907, dedicata alla produzione e alla vendita di cemento, calcestruzzo preconfezionato ed aggregati naturali: per il triennio 2019-2021 verranno attivati percorsi di formazione, altamente professionalizzanti, specificamente ideati per il corso Costruzioni, Ambiente e Territorio.
Il progetto, i cui referenti d’Istituto sono i docenti di indirizzo proff. Fausto Milano e Laura Catalano, nel corrente anno scolastico toccherà tematiche attuali: si approfondiranno le caratteristiche e la qualità dei materiali da costruzioni, si offriranno agli studenti conoscenze di cantiere e nozioni su tecniche operative, tecnologie e know how legati al calcestruzzo. Quest’ultimo, in particolare, nel corso degli anni ha subito notevoli innovazioni tecnologiche e non viene più prodotto in base al solo parametro della resistenza meccanica, ma anche in relazione alle classi di esposizione e alle esigenze del progettista e del cliente finale.
«Crediamo fortemente nell’iniziativa e nella formazione degli studenti – sottolineano l’ing. Daniele Bogni e la dott.ssa Monica Baratto, coordinatori responsabili del progetto per la Buzzi Unicem – anche perché reputiamo prioritario promuovere questo tipo di attività di distribuzione di valore sul territorio, non solo a livello locale ma anche nazionale».
Attraverso le lezioni, svolte presso i laboratori d’Istituto e direttamente presso l’azienda, gli studenti esamineranno, più nel dettaglio e con un taglio specialistico, aspetti oggetto delle lezioni curricolari: verranno a conoscenza, ad esempio, della complessità dell’industria del cemento, che produce annualmente nel mondo oltre 4 miliardi di tonnellate, il secondo materiale più impiegato nella vita dell’uomo dopo l’acqua; apprenderanno delle tecnologie sofisticate che vengono impiegate nella cementeria per garantire standard qualitativi e di sicurezza di eccellenza.
La vera sfida del settore del cemento, tuttavia, riguarda la sostenibilità e la ricerca di nuovi materiali: «La scommessa è relativa all’utilizzo crescente di materie prime di recupero – commenta l’ing. Bogni. Una delle soluzioni ottimali, per lo sviluppo del settore e per la tutela ambientale, viene offerta dall’economia circolare: per noi è uno strumento efficace per contenere le emissioni di CO2 (anidride carbonica) attraverso l’introduzione di tecnologie più performanti e il riciclo degli materiali residuali di produzione. Per questo, nei nostri stabilimenti ci impegniamo a reimpiegare scarti di lavorazione di altri processi produttivi, che trovano una seconda vita nel ciclo produttivo del cemento».
Accanto ai nuovi materiali, un altro pilastro della sostenibilità, in ottica di economia circolare, è lo studio nel settore dei combustibili alternativi. Gli studenti capiranno che, al giorno d’oggi, è possibile impiegare fonti alternative al carbon fossile per far operare una cementeria: è possibile utilizzare farine animali che, essendo totalmente composte di biomassa, garantiscono bassissime emissioni di biossido di carbonio, ma anche emulsioni oleose frutto della raccolta degli scarti degli olii usati e i cosiddetti CSS, Combustibili Solidi Secondari che derivano dalla lavorazione dei rifiuti urbani indifferenziati attraverso una serie di trattamenti fisico-meccanici. In questo modo diventano idonei per la generazione delle calorie necessarie alla produzione del clinker all’interno dei forni rotanti delle cementerie. L’ing. Bogni, a questo proposito, evidenzia come «l’utilizzo del combustibile CSS in una cementeria abbia un rendimento termico superiore ad un rifiuto termodistrutto in un termovalorizzatore, rendendo energeticamente più efficiente questa risorsa».
L’alto valore del corso di formazione specialistica sta anche nel dissipare luoghi comuni e pregiudizi legati alla produzione industriale dei materiali da costruzione e al loro impatto ambientale. La disinformazione genera a volte timori immotivati, i quali possono essere vinti solo attraverso la conoscenza: gli studenti del corso CAT, anche per questo motivo, avranno la possibilità, la prossima primavera, di far visita agli stabilimenti dell’azienda di Vernasca (PC) e Robilante (CN). In particolare quest’ultimo risulta una esempio virtuoso di economia circolare perché, anche grazie alla volontà politica dell’amministrazione e a una capillare opera di informazione della cittadinanza, impiega con successo i CSS come combustibili, contribuendo a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti in totale sicurezza per la salute e per l’ambiente. «A Robilante si realizza un vero sviluppo sostenibile, – chiosano i referenti della Buzzi Unicem – perché si riesce a coniugare equamente la sostenibilità ambientale con quella sociale ed economica».
Se la crisi del 2008 ha più che dimezzato la produzione del cemento in Italia, che ora si aggira intorno a poco meno di 20 milioni di tonnellate annue, essa ha permesso ai grandi produttori di mettere in atto strategie di rinnovamento e di innovazione. La figura del geometra resta perciò di grande attualità, poiché essa si è evoluta, sviluppando nuove competenze professionalizzanti sempre più richieste dal mondo del lavoro. «Ringraziamo a nome dell’Istituto “Leardi” la Buzzi Unicem per l’importante opportunità di crescita offerta agli studenti del corso in Costruzioni, Ambiente e Territorio – concludono i docenti Milano e Catalano – perché il percorso di formazione non solo integra le competenze disciplinari dei nostri alunni, ma li mette anche in contatto con una delle realtà più dinamiche e all’avanguardia del nostro territorio. Il mercato, nel settore dell’edilizia, ha cambiato volto ma non ha smesso di ricercare professionalità specializzate e con uno spiccato senso pratico: attraverso questa e le iniziative future i geometri del “Leardi” potranno approfondire sempre più i contenuti, aggiornarsi e inserirsi con profitto in una realtà in cui le professioni sono sempre più specifiche e interconnesse tra loro».
Prof. Luca Talenti