Nella realtà odierna, anche grazie all’incessante sviluppo tecnologico, per le persone si profilano infinite possibilità di scelta: come orientarsi davanti a questo panorama sempre in dinamismo?
Gli studenti delle classi terze Amministrazione, Finanza e Marketing Costruzioni, Ambiente e Territorio e Turismo sono partiti da questi stimoli, venerdì 31 gennaio, per riflettere sul tema di attualità della smart mobility in occasione del progetto Diderot dal titolo “Rendere possibile un’impresa impossibile”.
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L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e realizzata da Unioncamere Piemonte, ha coinvolto circa 3000 studenti delle scuole superiori del Piemonte e della Valle d’Aosta con l’intento di incentivare lo spirito imprenditoriale e auto-imprenditoriale dei giovani.
A condurre il dibattito è stata la formatrice Michela di Martino: attraverso slide, filmati e dati statistici la relatrice ha declinato il tema della “mobilità intelligente” secondo diverse linee di sviluppo: elettrificazione, sharing mobility, connettività e guida driveless. Queste sono quattro possibili direzioni che sono state o che potranno essere percorse nel futuro dei trasporti: se storicamente l’ausilio della corrente elettrica ha innovato fortemente il settore, nel corso della seconda rivoluzione industriale, le tecnologie stanno portando a prototipi di treni che possono viaggiare a velocità quasi inconcepibili, che potrebbero collegare la distanza tra Milano e Roma in circa venti minuti. Le applicazioni sugli smartphone, sempre più diffuse, possono inoltre facilitare a trovare un passaggio rispettando l’ambiente o abbattendo i costi, come nel caso dei servizi di BlaBlaCar o di Uber, così come possono suggerire le strade meglio illuminate e sicure da percorrere la sera.
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Infine, la discussione si è spostata sui veicoli senza pilota, aprendo un dibattito sulle potenzialità e sui problemi etici legati a questa innovazione.
L’intervento ha permesso di sensibilizzare le classi sulla sostenibilità ambientale, sui rischi legati all’inquinamento e sulle concrete possibilità di promuovere a una fascia sempre più ampia di persone servizi e benefici sociali legati all’accessibilità e alla mobilità.