Calcio, Sport

Calcio – La linea verde della JCP: a tu per tu con Davide Moscato

La stagione 2019-20, oltre ad essere ricordata come “l’incompiuta” per via della pandemia COVID 19, potrà diventare un vero e proprio punto di partenza per la JCP. Il discorso trova comodamente applicazione in tutte le società come quella giallo-rosso-blu, da sempre attente al settore giovanile e consce dell’importanza che viene conferita ai ragazzi del vivaio in ottica futura. Tuttavia, l’andamento del campionato ufficialmente interrotto dopo 21 gare, ha in un certo senso accelerato il discorso in casa Junior perché, per via dei numerosi infortuni, i tecnici della Prima Squadra hanno dovuto attingere a piene mani dalla “juniores” di mister Riccobono. Sono arrivati “aiuti” in tutti i ruoli e tutti i giocatori convocati per allenamenti e partite, si sono comportati benissimo. Impegno, qualità e disponibilità. Un mettersi al servizio del collettivo, indice di come questi giovani stiano lavorando nel proprio campionato di riferimento. Lo spogliatoio della Prima Squadra li ha accolti nel migliore dei modi e loro hanno ricambiato la fiducia senza battere ciglio. Sono tanti i ragazzi della juniores che hanno “assaggiato” la Prima Categoria, ma proseguendo su questa strada la lista non potrà che allungarsi. Da Borelli a Bertone; da Iacomussi a Bianco. Da Traorhè a Ferrero, fino ad arrivare a Montiglio e Moscato. Proprio con Davide, (centrocampista classe 2001), vogliamo fare il punto della situazione. Una sorta di bilancio della stagione che potrebbe sancirne la definitiva esplosione. Più mezz’ala che regista, ultimamente stava migliorando anche in interdizione. Un ottimo tiro da fuori area ed una intelligenza tattica che gli permette di essere al posto giusto nel momento giusto. I primi calci nel San Carlo e tutta la trafila (pulcini-esordienti-allievi) nella Fortitudo Occimiano. Da due anni alla Junior Calcio Pontestura. In prima squadra Davide ha collezionato sette gettoni di presenza (5 da titolare) ed un cartellino giallo. Parallelamente in “juniores”, sono arrivate 11 presenze (e 4 gol) in campionato e 8 apparizioni in partite amichevoli. Iscritto al quinto anno presso l’Istituto Sobrero, si sta preparando alla maturità al Liceo Tecnologico. 

Una stagione con tante cose da ricordare; da dove vuoi iniziare? 

Mettere ordine in un campionato così è complicato. Sono successe tantissime cose e come spesso accade le situazioni innescano delle opportunità che devi essere pronto a sfruttare. Molti dei miei compagni nella juniores si sono allenati con la prima squadra fin da settembre, ma logicamente le gerarchie erano quelle che premiavano gli atleti più esperti e più forti. Poi è arrivata una serie di infortuni a centrocampo e bisognava farsi trovare pronti per aiutare la squadra. In questo senso sono serviti molto gli insegnamenti di mister Riccobono, che ha sempre detto che il nostro dovere maggiore era quello di essere utili alla prima squadra. Ho sentito subito la fiducia dei compagni, dei tecnici e della società e sono soddisfatto di come mi sono inserito”. 

Il passaggio dalla juniores alla prima squadra in un momento delicato per la JCP. Come lo hai vissuto dal punto di vista personale? 

Mi sono comportato come sempre. Presenza in allenamento, disponibilità verso i compagni e attenzione nel seguire le direttive del mister. Certo, un po’ di pressione la percepivo anche io, ma l’ho superata grazie all’aiuto dei compagni. Anche i miei coetanei della juniores sono stati fondamentali in questo”. 

Mister Casone ti ha voluto dare fiducia in un ruolo tatticamente molto importante. Tra i vari compagni di reparto chi ti è stato più vicino? 

Mi sono trovato bene con tutti. All’inizio ho avuto al fianco Patrucco, poi c’è stato Roccia, ma gran parte delle gare le ho condivise in mediana con Sala. Tutti mi hanno dato consigli preziosi, che ho cercato di fare miei rubando il mestiere un po’ qua e un po’ la. Weiner in particolare mi ha guidato in mezzo al campo, dettando i tempi e i movimenti che dovevamo imporre alla squadra”. 

Ricordi il tuo esordio? 

Ho esordito da titolare con la Biogliese (dopo una amichevole con la Pastorfrigor) e ricordo il mister che mi detto che riponeva in me grande fiducia. Sono state parole importanti perché mi ha spronato dicendomi che contava molto sulla mia prestazione e sulle mie qualità. La giornata si è conclusa con una vittoria ed è stato un esordio da incorniciare”. 

La stagione in “juniores” ha vissuto di alti e bassi, ma con l’inizio del girone di ritorno le cose sembravano funzionare nel migliore dei modi. C’è tanta qualità nella “rosa” dell’under 19 e probabilmente atri tuoi compagni troveranno spazio in Prima Categoria, ma cosa è mancato per funzionare come collettivo? 

Tutti i risultati che la juniores ha ottenuto sono il frutto del lavoro di ognuno di noi. E’ vero, non sempre siamo stati all’altezza delle nostre qualità, ma si tratta di un percorso che comprende anche delle giornate negative. Sta all’intelligenza di ognuno assimilare gli errori, capirne le cause e reagire nel modo appropriato. Per lo più le sconfitte sono arrivate per mancanza di concentrazione. Lo dimostra il fatto che contro le formazioni più forti non abbiamo mai fatto brutta figura. Nella juniores ci sono ragazzi anche più forti e meritevoli di me. Sono convinto che il nostro percorso comune terminerà in prima squadra, ma dipende da noi, da come seguiremo il mister e dalla nostra predisposizione al sacrificio”. 

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione? Quali sono i tuoi obiettivi? 

Innanzitutto non mi sento arrivato. La prima squadra è tutta da conquistare. L’obiettivo è quello di proseguire su questa lunghezza d’onda, al fine di inserirmi sempre meglio, rendendomi utile nel campionato juniores e in quello di Prima Categoria”. 

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