La formazione di punta del Progetto EVO Volley, ha un nuovo allenatore. La guida tecnica di un ciclo che inizia nel 2020-21 con il ritorno in una competizione nazionale, è stata affidata a Francesco Ercole. Nato a Torino il 2 giugno del 1981, il neo-coach rossoblu vanta un curriculum di tutto rispetto ed una storia personale che vale la pena conoscere e raccontare. Da pochi giorni papà di Dalia, si trasferirà a Casale Monferrato da Carmagnola insieme alla compagna Doriana.
Francesco Ercole ha iniziato a “frequentare” le panchine del volley nel lontano 2001 la società che per prima gli ha dato fiducia è stata quella del CUS Collegno. Nella stagione 2006-07 ha conquistato la promozione in serie C. Accanto al lavoro in prima squadra Francesco si è sempre impegnato nelle squadre giovanili. Un mantra che porta avanti ancora oggi e che sicuramente sarà un valore aggiunto per il Progetto EVO Volley. L’anno d’oro è il 2010-11: vittoria del campionato di serie C, approdo in B2 e trionfo in Coppa Piemonte, sempre alla guida del CUS. Ottavo al debutto in serie B, Francesco Ercole sfiora i play-off promozione al secondo tentativo (quarto posto nel 2012-13). Sono gli anni in cui arrivano i primi contatti con la Junior Volley, ai tempi allenata da Giuseppe Davide Galli. Un avvicinamento che sembrava poter portare nel Monferrato il tecnico torinese, ma tutto sfumò per via di una crisi economica che obbligò il club rossoblu a ripartire dalla Prima Divisione. Francesco Ercole, terminato il ciclo targato CUS, iniziò una splendida avventura in Liguria, alla Serteco Volley School. Nello staff del settore giovanile, responsabile dei Centri Scuola e in Prima Divisione con l’under 18, il tecnico sabaudo vinse subito il campionato. Nel 2015 e nel 2016, con l’under 16 genovese, arrivarono due titoli regionali consecutivi. Con la prima squadra (in serie B2) furono stagioni importanti per il team della Lanterna. Nel 2017-18 ecco l’inizio di un nuovo ciclo. Al Villafranca Volley Piemonte coach Ercole (oltre al lavoro con il giovanile) ha guidato la squadra in serie C. Dopo la rinuncia al titolo nell’estate del 2018, il Villafranca ripartì dalla serie D e si ripropose in C nella stagione seguente. Il resto è storia recente, con quel 2019-20 che rimarrà scolpito nella pietra per via del COVID19. Il Villafranca quarto in classifica e in piena corsa play-off, perse due sole partite (una al tie-break). In Coppa Piemonte vinse tutte le gare della prima e della seconda fase per tre a zero e si aggiudicò la semifinale proprio contro l’Euromac Mix EVO (3-1). In finale fu battuto dal Rivarolo di coach Beppe Orlandi.
Le qualità di Francesco Ercole sono evidenti. Tecnico motivato, giovane, esperto ed oltremodo preparato. Cura al dettaglio della parte tattica e preparazione minuziosa della partita con conoscenza di pregi e difetti di ogni atleta da affrontare. La disponibilità data al Progetto EVO Volley e la voglia di gettarsi a capofitto in questa nuova sfida, regalano alla B2 rossoblu un allenatore in grado di far crescere l’intero movimento.
Coach, è proprio il caso di dire: finalmente!
“Il mio interesse per questo club è nato diversi anni fa. Essere contattato da una società con questa storia e con questo blasone non può che far piacere. Ora esistono le condizioni affinchè inizi questo rapporto di collaborazione lavorativa. E’ la prima volta che ho la possibilità di allenare un team che ha scritto pagine di storia così importanti a livello di pallavolo femminile. Quando ero al CUS il club era tra i più prestigiosi nel volley maschile e la sensazione è proprio quella di essere orgoglioso di sedere su una panchina di questa caratura”.
Un Progetto EVO Volley che ti è subito piaciuto e che offre possibilità di sviluppo davvero interessanti.
“Sono stimolato e non vedo l’ora di iniziare. In questi giorni con il DS Del Nero stiamo cercando di perfezionare l’organico della B2 e poi ci si concentrerà su una squadra che rappresenta un movimento che coinvolge bei sei società della provincia di Alessandria. Da parte mia c’è assoluta disponibilità per lavorare direttamente anche nel settore giovanile. Valuteremo insieme con la società quale sarà l’inquadramento più utile al Progetto”.
Chi conosci delle tue prossime atlete e che idea ti sei fatto studiando la preparazione della semifinale di Coppa Piemonte?
“Quando ci siamo preparati per quella sfida di semifinale sapevamo di incontrare giocatrici forti ed esperte. Massimo rispetto per un gruppo che era imbattuto in campionato. Soriani era il terminale offensivo numero uno, ma era anche la giocatrice che compattava l’organico. La diagonale Del Nero-Furegato mi è piaciuta molto. C’era una grande intesa e soprattutto esistevano tanti margini di miglioramento da parte di un opposto che sa disimpegnarsi bene anche come martello ricettore. Fracchia è un centrale di talento, una che a muro non si lascia superare facilmente. L’intesa tra la palleggiatrice ed i posti tre era rara da trovare in una categoria come la nostra e gran parte del merito va ad una capitana che avevo già affrontato in B2 con il CUS, ma che nel frattempo è migliorata in modo esponenziale. Chi poteva spostare gli equilibri era Angeleri, soprattutto in battuta. Non è un caso se il set che abbiamo perso è stato segnato a fuoco da una sua sequenza dai nove metri. Questo è un gruppo che è abituato ad esaltare il rapporto tra battuta, muro e difesa. Credo che andremo d’accordo”.
Ogni allenatore ha una propria filosofia di gioco. Qual è la tua idea di pallavolo?
“Nel corso degli anni ho sempre cercato di evolvere un sistema di gioco e di allenamento. Prendere il meglio da ciò che si vede in giro, studiare e mettere in pratica gli insegnamenti. Ultimamente ho cercato di dare un’impronta molto offensiva alle mie squadre. Tutti devono essere coinvolti ed anche la seconda linea dovrà rimanere concentrata e pronta a colpire. La preparazione tattica della gara è importante per conoscere i difetti degli avversari, ma le partite vanno giocate e l’attacco resta imprescindibile per le vittorie”.
Se da una parte sarà il campionato delle incertezze dovute al post-COVID, dall’altra sarà quello di una nuova ripartenza in una manifestazione nazionale. Salvezza al più presto e poi vediamo di divertirci?
“Credo che la chiave sia il lavoro in palestra. Dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che se in settimana si fanno le cose al meglio, in partita tutto può succedere. Una volta (al CUS) mi è capitato di iniziare con l’obiettivo della salvezza. Poi, il campo ha detto cose diverse e siamo diventati l’incubo di tutti. Una vera e propria sorpresa in senso naturalmente positivo”.
La tua storia di allenatore ti ha visto sempre impegnato con le formazioni del settore giovanile. Sarà lo stesso al Progetto EVO Volley?
“La disponibilità c’è. Occorre vedere dove e come potrò impegnarmi con le squadre giovanili. Prediligo under 12, 13 e 14, ma resto a disposizione perché bisogna entrare in punta di piedi dove serve alla società. Creare giocatrici è fondamentale, anche per diminuire i costi della prima squadra”.