Anche a Giarole si sono svolte le celebrazioni del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Nel pieno rispetto delle norme di prevenzione e di distanziamento sociale, il Sindaco Giuseppe Pavese, accompagnato dagli assessori, consiglieri comunali e da alcuni abitanti, ha deposto un mazzo di fiori alla lapide che ricorda i caduti di tutte le guerre, nella piazza prospiciente la Chiesa Parrocchiale. Successivamente il gruppetto si è recato a rendere omaggio al cippo di Via Marconi, quello dedicato al partigiano Mario Talice, che nella notte tra il 30 e 31 marzo 1945, perdeva la vita per mano dei soldati tedeschi.
Il Sindaco ha preso spunto dal libro “Memorie antiche del luogo di Giarole…” di Marialuisa Deregibus Opezzo, per leggere e commentare questo stralcio: “1945 – Il primo Aprile, festa di Pasqua, si passò con molta apprensione per un fatto grave di sangue: l’uccisione di un giovane patriota nella notte del sabato. Unitamente ad altri avrebbe dovuto far saltare in aria due vagoni di munizioni tedesche; ma, avvisati tre soldati tedeschi di stanza in paese, da una loro raffica di mitra fu ucciso Mario Talice di Monte Valenza e ferito un altro. Molto fu lo spavento, ma non vi fu rappresaglia dei tedeschi. La salma fu caricata su un carro qualunque e fu portata a Valenza. Il 15 Aprile si sentirono voci di una completa sconfitta tedesca e di cessazione della guerra: gli animi si risollevarono. Il 25 Aprile fu giornata di liberazione nazionale. La guerra cessò con la disfatta completa del fascismo. Commentò Don Spriano: <Qui ci vorrebbe non solo una pagina di cronaca, ma un volume intero per dire la gioia e il delirio della gente al suono delle campane che annunciavano che la guerra era finita>. In ogni casa sventolò una bandiera, il popolo fu nelle vie ad acclamare ed a sentire dalla radio le notizie che si susseguirono ad ogni istante”
Dopo un ricordo delle giornate Al termine dell’incontro, i presenti hanno intonato insieme Bella Ciao, canto simbolo della Resistenza.
Terminata la raccolta firme per il progetto di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, partita da Stazzema. A Giarole sono stati 26 i firmatari della proposta di legge.