Incontri per gli alunni del corso CAT a cura dell’ing. Daniele Bogni
Si conclude, dopo l’interruzione dovuta all’emergenza sanitaria, la formazione professionalizzante per gli studenti del corso Costruzioni, Ambiente e Territorio a cura della Buzzi Unicem, società multiregionale fondata nel 1907, dedicata alla produzione e alla vendita di cemento, calcestruzzo preconfezionato ed aggregati naturali.
Commenta la prof.ssa Laura Catalano, docente di matematica del corso CAT e referente d’Istituto dell’iniziativa: «Grazie alla disponibilità dell’azienda e dell’esperto formatore, l’ing. Daniele Bogni, che ringrazio vivamente a nome del Dirigente Scolastico, prof.ssa Nicoletta Berrone, e del “Leardi”, nel corso del mese di maggio sono stati proposti due incontri tematici, specifici per il biennio e il triennio del corso di studi, per offrire agli studenti focus specialistici su temi d’interesse per i futuri geometri».
Con un linguaggio più semplice ma preciso per gli alunni dei primi anni, con un grado di approfondimento maggiore per gli studenti del triennio, l’ing. Bogni ha offerto una panoramica rispettivamente sul tema della sostenibilità nella gestione aziendale e sulla questione dell’economia circolare e della gestione consapevole dei rifiuti.
«Per farci comprendere il concetto di sostenibilità – raccontano gli studenti della 1aA CAT – il relatore ci ha proposto un esempio. Una famiglia, che necessita di acquistare una nuova automobile, ha davanti a sé numerose scelte: optare per esempio per un veicolo economico, che però ha un elevato impatto ambientale e che potrebbe essere di qualità inferiore, oppure per uno di ultima generazione, dalle elevate prestazioni ma che, per il costo notevole, potrebbe mettere in crisi l’economia familiare. La sostenibilità nella gestione aziendale deve tenere conto di tutti questi parametri: si deve ricercare un equilibrio tra gli aspetti ambientali, economici e sociali».
Nell’incontro dedicato al triennio del corso CAT, l’ing. Bogni ha permesso agli alunni e futuri geometri di approfondire il concetto di economia circolare, quel sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali di scarto in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. «Ci è stato presentato, per spiegarci il tema, la cosiddetta “piramide della sostenibilità”, che riordina tutti i modi per gestire i rifiuti dal più sostenibile a quello con un impatto ambientale maggiore – racconta Elisa Brovia, 3aA CAT. – In cima alla piramide troviamo la prevenzione: è importante limitare la produzione stessa del rifiuto, ad esempio non cambiando il nostro paio di scarpe ogni anno. A seguire, su un gradino più in basso, vi è il riutilizzo del bene, che consiste nel prolungare la vita del prodotto, e ancora sotto il riciclo, ossia fare in modo che i materiali che compongono un determinato bene possano essere riutilizzati. Nella parte inferiore della piramide troviamo il recupero dell’energia tramite la produzione di biogas o l’uso di termovalorizzatori e, in fondo, lo smaltimento dei rifiuti in discarica».
Ogni anno in Italia si producono 30,1 milioni di tonnellate di RSU, ovvero i rifiuti solidi urbani (dati del 2019). I RSU possono avere diverse destinazioni: se sono scarti organici ad esempio vengono trasformati in compost (siamo i primi produttori di compost in Europa), se sono rifiuti inorganici vengono usati come combustibili per i termovalorizzatori al fine di produrre energia, vengono riciclati o, nel caso peggiore, finiscono in discarica, costituendo un costo per i cittadini. «Riducendo i rifiuti che finiscono nelle discariche quindi, si potrebbe anche abbassare il costo della tassa sui rifiuti, come è avvenuto nella provincia di Cuneo dove il costo è 117€ per abitante, mentre la media nazionale è 174€ – spiega l’ing. Bogni. – Questo prezzo così elevato è dato anche dal fatto che gran parte dei nostri rifiuti finisce all’estero, dove viene smaltito, incrementando il costo della tassa per noi cittadini, dovendo pagare sia per il trasporto sia per la vendita dei rifiuti».
Gli alunni, futuri geometri e cittadini attenti e consapevoli, grazie agli interventi della Buzzi Unicem hanno compreso la centralità della sostenibilità, ma anche l’importanza della conoscenza approfondita di questi temi, possibile grazie alla consultazione di fonti autorevoli e permessa grazie alla trasparenza aziendale, dello sviluppo di capacità critiche e di un impegno a rivedere determinati stili di vita per ridurre il nostro impatto sulla natura e sull’ambiente.