Attualità

Si è svolta a Camagna la seconda tappa del percorso su S.Eusebio

Venerdì 30 luglio, la seconda tappa del percorso di approfondimento su S. Eusebio, in cui sono intervenuti, moderati da Marina Rasore, Responsabile della Commissione della Pastorale Sociale nell’Arcidiocesi di Vercelli, i due relatori d’eccezione per la serata di venerdì scorso: don Maurizio Galazzo, assistente ecclesiale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) di Vercelli, e suor Silvia Catta, vicedirettrice dell’Ufficio catechistico diocesano vercellese.

Don Maurizio ha approfondito l’importanza ricoperta da Eusebio e dal suo cenobio, nella traduzione dal greco al latino dei Vangeli, compito reso possibile grazie alla sua grande conoscenza di entrambe le lingue, coltivate negli anni di lettorato a Roma, approdato subito dopo la sua terra di origine, la Sardegna.

A Eusebio si debbono alcuni termini ancora in uso oggi, come il termine “quotidiano” per riferirsi al pane nella preghiera del Padre nostro e il termine “excelsis” nel Gloria.

Suor Silvia, invece, ha approfondito la dolcezza delle lettere rimaste attribuite direttamente a S. Eusebio, di cui se ne conservano solo tre; in particolare ha parlato di quelle all’Imperatore Costanzo II e quella, più lunga e articolata, rivolta ai diocesani delle comunità del nostro attuale Piemonte, dove Eusebio, commosso, non solo riusciva a rispondere alle molte lettere scrittegli dai cristiani vercellesi (a oltre 3000 km di distanza dal luogo del suo esilio), ma nella risposta li invitata tutti a custodire la fede e conservare la concordia religiosa in un momento in cui, con l’imperversare dell’arianesimo, a mantenersi fermi nella fede cattolica erano rimasti, oltre al nostro, pochissimi che diverranno tutti santi: Atanasio di Alessandria, Dionigi di Milano e Lucifero di Cagliari.

La serata ha visto la preziosa partecipazione del Vescovo di Casale, mons. Gianni Sacchi.

Durante l’evento, sono state lanciate, dagli organizzatori, le prossime tappe degli approfondimenti, che si svolgeranno tra l’autunno e l’inverno e proseguiranno nella proficua messa a frutto delle esperienze raggiunte sul vercellese, a livello di ricerche sul patrono del Piemonte. La presenza di amministratori locali di altre realtà che vedono il medesimo patrono (Robella, Ottiglio e Alfiano Natta), ha portato a scambi di contatti che permetteranno di fare rete per la promozione di questi aspetti identitari della storia locale. 

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