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Agorà CDR – La piazza Umanistica per Civili Conversazioni: Giorgio Milani intervista Umberto Ghiron

In preparazione del Terzo Centenario di Fondazione della Congregazione e dell’Ospedale di Carità (ex Casa di Riposo ora chiamata Ospitalità CDR Casale) si è pensato di inserire, tra gli eventi celebrativi, una serie di interviste a significative personalità della società, sia legate al territorio di Casale Monferrato, sia rappresentative di vari ambiti inerenti o tangenti le dimensioni di vita in CDR, e organizzate come un salotto di conversazione garbata e intelligente; presenti  l’ospite intervistato (o gli ospiti), un soggetto intervistante scelto in relazione alle caratteristiche dell’ospite (cambia l’ospite, cambia l’intervistatore) e alcuni intervenientes scelti tra  esperti dell’area di azione dell’ospite o agenti professionalmente in essa. 
Le interviste sono state realizzate grazie alla collaborazione con Monferrato Web TV che le pubblicherà sui propri canale social, Facebook, YouTube e Sito, oltre alla pagina istituzionale di Agorà CDR Casale. 

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L’ospite di questa settimana è Umberto Ghiron intervistato da Giorgio Milani e si parlerà del suo libro “Angiolin ed la Roncaja, l’uomo che amava le rose.”
Angelo, nato alla fine del XIX secolo, vive tutte le vicende drammatiche succedutesi nella prima metà del XX secolo. Originario di Casale Monferrato, abbandonato a pochi giorni dalla nascita nella ruota degli esposti dell’Ospizio della Carità, viene adottato da una povera famiglia contadina che lo cresce con l’affetto genuino e la cultura severa ma giusta che contraddistingue la vita in campagna. Trascorre gran parte della sua vita a Torino lavorando prima in una ricca famiglia della città, poi per l’Azienda Tranviaria Municipale, dove resterà per quasi trent’anni. Le due guerre e il regime fascista segnano profondamente la sua esistenza, anche a causa delle sue origini ebraiche che lo costringono a nascondersi per un lungo periodo ad Aramengo. Ma il costante pensiero rivolto alla sua famiglia, l’amore profondo per le sue due mogli e la passione per le rose e i cavalli gli permettono di non dimenticare le sue origini e hanno un ruolo fondamentale nella sua storia, che è quella di un uomo come tanti altri, che ha lasciato però un’impronta indelebile nel cuore dell’autore, suo nipote.

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