Linea dura della Polizia locale contro i falsi invalidi. Sono attivi i controlli sull’uso improprio del tagliando invalidi che nell’ultimo mese ha permesso di ritirare 4 permessi in uso ma intestati a persone decedute, con le relative sanzioni agli utilizzatori.
Durante i servizi serali, il personale della Polizia Locale ha proceduto al controllo di diversi pubblici esercizi al fine di verificare il rispetto della normativa anti-covid. In alcuni di essi sono state elevate anche sanzioni amministrative per altre motivazioni, tra le quali la violazione prevista dall’ordinanza per l’intrattenimento musicale, la quale sanziona i locali che fanno musica senza autorizzazione od oltre l’orario consentito.
Per quanto riguarda la circolazione stradale proseguono i controlli con l’ausilio dello strumento Street control (apparecchiatura che permette di rilevare immediatamente la presenza di auto rubate, prive di assicurazione e revisione o inserite in varie black list), che nell’ultimo periodo ha contribuito al sequestro di 6 autovetture prive di assicurazione e alla elevazione di 15 verbali perché i mezzi circolavano senza aver effettuato la revisione periodica. In un recente episodio gli agenti hanno proceduto al ritiro della patente di un conducente in quanto sorpreso alle 8.00 del mattino a bere alcolici durante la guida con il successivo accertamento positivo all’etilometro.
«Continuano i controlli da parte della Polizia Locale ‒ spiega l’assessore Gianni Rolando ‒. Particolare attenzione in questi mesi è stata rivolta all’utilizzo improprio dei permessi per gli invalidi e al monitoraggio degli stalli a loro dedicati in quanto l’occupazione non autorizzata rappresenta un atto di grande inciviltà. La Polizia Locale continua a lavorare su tantissimi fronti e la ringrazio per l’impegno costante ed essenziale anche in momenti di grandi criticità come durante le ultime precipitazioni. Trovo anche importante il supporto della cittadinanza, che ci aiuta spesso con le segnalazioni a effettuare un’azione mirata di verifica dei casi».