Oggi la Chiesa è in una situazione molto difficile . In tanti si chiedono: ” Si tratta di una delle tante crisi che il Cristianesimo ha vissuto o di un definitivo declino? “. È un interrogativo che inquieta anche chi guarda al Cristianesimo dall’esterno. Ma crisi non vuol dire necessariamente fine! Può essere invece un’opportunità per aprirsi al futuro sapendo che il rischio è invece accontentarsi di sopravvivere!
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La notte tra il 15 e ii 16 aprile 2019 la grande Cattedrale di Notre-Dame de Paris è andata a fuoco. Quell’incendio con cui si apre il libro: “La Chiesa brucia: crisi e futuro del Cristianesimo” di Andrea Riccardi, professore emerito di storia contemporanea all’Università di Roma, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e Presidente della Società Dante Alighieri rappresenta simbolicamente la situazione di crisi in cui la Chiesa versa da molti anni. Questo grande storico della Chiesa protagonista della vita pubblica italiana, già ministro del Governo Monti alla cooperazione internazionale e all’integrazione, ha presentato a Casale Monferrato presso la Chiesa di Sant’Antonio il 28 ottobre, alle ore 21 un testo che può servire ad un dibattito allargato e davvero coinvolgente sui terreni del nuovo Sinodo.
L’analisi di Riccardi costituisce altresì una fonte documentaria fondamentale per favorire il cammino della Chiesa italiana anche se Riccardi si dichiara assai preoccupato circa la capacità di coinvolgere davvero in un serio dibattito il Popolo di Dio:”So bene – scrive Riccardi – che la domanda che pongo nel libro può risultare angosciante, ma è fondamentale che si torni ad avere una visione del mondo e della Chiesa in un contesto che è cambiato come non mai dall’inizio della storia umana. C’è bisogno di sentire sulla nostra pelle il fuoco della crisi! “.
Colpisce ognuno di noi ciò che l’autore scrive con realismo e durezza: “C’è una perdita della memoria una rottura di trasmissione dei valori tra genitori e figli; c’è stata l’incapacità anche dei genitori credenti di trasmettere alle nuove generazioni l’eredità vivificante del concilio Vaticano II.”