“Gold Explosions” è la mostra personale di Matteo Dossola che si tiene nel Castello del Monferrato – Manica Lunga che è stata curata da Anselmo Villata e che resterà aperta fino al 30 gennaio 2022.
“Gold explosions” non è una semplice didascalia di un evento espositivo, ma è realmente la chiave per capire quale sia la scintilla che alimenta la fase creativa del giovane artista valenzano: le esplosioni rappresentate sulla tela, con i loro molteplici movimenti e le mutevoli texture, sono vere e proprie istantanee di sentimenti e di vita vissuta.
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Matteo Dossola elabora la sua ricerca pittorica attraverso una matericità che esalta la prestazione artistica del gesto e del movimento quale espressione concreta del pensiero e dell’emotività.
Riflessioni ed esperienza entrano in contatto e generano vortici generatori di potenziale artistico che viene concretizzato attraverso processi produttivi che hanno impegnato per lungo tempo il nostro artista attraverso sperimentazioni e studi che, oggi, lo hanno accompagnato a un linguaggio chiaro e deciso, fatto di materia e di luci.
Le sue opere sono pittoriche, ma hanno una spiccata propensione alla scultoricità attraverso i movimenti e le elaborazioni del supporto plasmato che danno vita ad affascinanti reazioni derivanti dal contrasto tra lucentezza e ombra, sfruttando l’ammaliante luminosità della superfice lavorata con la foglia d’oro.
Gioielli su tela resi preziosi tanto dalla percezione visiva, quanto dalla straordinaria qualità tecnica ed espressiva dell’artista piemontese che unisce uno spiccato senso estetico che tocca gli ambiti del design e dell’architettura traendo spunto dalla tradizione orafa della città di Valenza, alla ricerca artistica più espressiva e potente del gesto creativo.
Razionalità e sentimento condividono lo spazio artistico creato da Dossola e mantengono un equilibrio saldo e convinto: se il sentimento pervade l’artista, egli però sa come incanalarne la forza per indirizzarla verso quel processo di costruzione di strutture complesse e attraenti, elaborate attraverso una profonda riflessione razionale che unisce conoscenza dei materiali, estremo controllo del gesto preliminare e di finitura, oltre che un’abilità predittiva nel trovare le risonanze ambientali.
Non è certo un caso che le superfici delle sue opere siano dorate, ma non è semplicemente un fine estetico o un mero omaggio alla tradizione artigianale della sua città; l’oro è un materiale luminoso che rappresenta quanto di più prezioso si possa avere ed è in questo senso che Dossola cristallizza il sapere e l’esperienza vissuta attraverso i suoi gesti nella materia così rivestita: come per gli antichi alchimisti, la vera ricerca non è quella del minerale prezioso, ma di ciò che esso simboleggia. Il vero oro, la vera luce, è l’intelletto che si unisce alla sensibilità e, così, illumina le vite di ognuno di noi.
Gli spazi della Manica Lunga del Castello Paleologo rivivono grazie a un percorso espositivo progettato per proiettare i visitatori attraverso la visione dell’artista piemontese: un vero e proprio incantesimo visivo che porrà in essere una vivace interazione tra le stanze ricche di storia e le opere, luminose e appassionanti, di un giovane “produttore” di cultura. La forza espressa dalle architetture militari accoglie l’intensità espressiva di un corpus di opere che porta con sé un vasto e poliedrico bagaglio di cultura, di emozioni, di esperienze e di bellezza; se l’uno sembra proteggere l’altro, come uno scrigno, cosi il secondo impreziosisce il primo, seppur questo rapporto non sia così chiaro nei ruoli e, spesso, essi si mescolano dando semplicemente vita ad uno scambio di forze reciproche che avvalorano entrambi. L’esperienza di visita a questa mostra potrà, di certo, lasciare tracce intime e personali, ma questo volume ne porterà nel tempo la memoria, rendendola storia.
La mostra è corredata da un volume contenete il testo critico del curatore, le foto delle opere esposte e del percorso espositivo, oltre alla biografia dell’artista.