Anche quest’anno, il secondo dall’inizio della pandemia, Domenica 30 gennaio Valenza ricorda e festeggia San Massimo, il suo Santo Patrono. E lo ricorda con forza, pur con tutte le limitazioni dovute dall’emergenza sanitaria che non si è ancora conclusa, anche se – grazie a Dio – si può incominciare a intravvedere la fine di un lungo tunnel, pur con tutte le cautele del caso.
A questa celebrazione, pur con tutti i limiti dovuti alla cautela, non manca però la solennità e quello che è il suo fulcro, ovvero il legame tra il Santo e la Città che ha fondato e quello dei Ceri Fioriti, tradizione che rinnova l’identità della nostra comunità da secoli.
Queste sono le nostre radici, questi sono i fondamenti del nostro Orgoglio di essere Comunità, una Comunità che pur con forti radici nel passato e nella cristianità ha saputo e sa ancora oggi essere accogliente ed inclusiva per chi viene a viverci, a lavorare, a studiare.
Quanta acqua è passata lungo il corso del Po dai tempi di Astigliano, Monasso e Bedogno e dalla società tardo romana, ormai caduta e dalle lotte che insanguinarono l’Italia facendone un campo di battaglia tra gli Eruli di Odoacre e i Visigoti di Teodorico
Da quel lontano tempo sino ad oggi tanti sono stati gli eventi ma uno è sempre rimasto costante: la devozione della Comunità Valenzana al Suo Patrono, come pure all’altro Copatrono, San Giacomo, perpetrati dall’impegno della Chiesa, della Municipalità, delle Corporazioni e delle Confraternite.
Quest’anno 2022 la ricorrenza di San Massimo è all’inizio di un anno particolarmente significativo perché in esso cadono i 400 anni della fondazione dello nostro splendido Duomo, vero e proprio gioiello con tutti i suoi tesori di Fede e di Arte, incastonati nel cuore della Città.
E anche in questo anno ne sono sicuro con l’aiuto del nostro Patrono potremo superare tutte le prove, non facili, che ci attendono come Comunità, con l’auspicio che grazie alla Sua intercessione possiamo vedere finalmente l’uscita da questa notte in cui ci troviamo, in cui tutto il mondo si trova, da ormai due anni.
Un ringraziamento va per questa giornata al Prevosto del Duomo, Don Giuseppe Bodrati, a tutte le parrocchie cittadine, a tutte le associazioni e le confraternite che con i loro vessilli ed i loro ceri fioriti suggellano ancora una volta la vicinanza tra il Santo Patrono e la Città di Valenza, a tutti i componenti dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale che partecipano al governo della Città e in ultimo, ‘ma non meno importante’ al nostro Vescovo, monsignor Guido Gallese, da sempre e come sempre vicino alla Comunità Valenzana.
Che San Massimo vigili sempre su Valenza
Che Dio aiuti la nostra Valenza, il nostro Piemonte, la nostra Italia