Domenica 2 ottobre la premiazione ad Alessandria
Il Premio: alle persone che nell’ambito della propria professione si sono particolarmente distinte a livello nazionale e internazionale
Oscar del Successo, domenica 2 ottobre, all’enoscienziato Donato Lanati, tra i cinque destinatari edizione 2022 del prestigioso riconoscimento attribuito alle persone che, nell’ambito delle loro professioni, si sono particolarmente distinte a livello nazionale ed internazionale, dando lustro alla provincia di Alessandria.
In particolare, a Lanati è andato l’Oscar del Successo per l’Enologia Scientifica consegnatogli per mano del presidente della Comitato Organizzatore Renato Balduzzi e dal parlamentare Riccardo Molinari. Il Premio, giunto quest’anno alla sua 51ma edizione, è patrocinato da: Regione Piemonte, Fondazione Cassa Risparmio Alessandria, Camera di Commercio Alessandria-Asti, Città di Alessandria, Palazzo del Monferrato, Provincia di Alessandria e Confindustria Alessandria. L’organizzazione è curata dall’ideatore del premio, Paolo Vassallo, e dall’associazione culturale Suol d’Aleramo”.
Questa la narrazione sintetica del profilo di Lanati dal quale sono state tratte le motivazioni del premio.
Quando il 24 ottobre del 1999 gli fu conferito, per la prima volta, l’Oscar del Successo, Donato Lanati era già definito “Enologo Scienziato” dalla stampa specializzata internazionale. In quegli anni, vantava già un curriculum da fare invidia ai ricercatori più blasonati.
Questi, in breve, alcuni dei prestigiosi step crescenti della sua brillante carriera.
E’ stato docente di Tecnologia Enologica all’Università degli Studi di Firenze e di Torino, sede, quest’ultima, dove aveva conseguito la Laurea, discutendo una tesi sul Grignolino, e si era specializzato in Viticoltura ed Enologia.
Nel 1990, a Cuccaro Monferrato ha fondato Enosis, il suo primo Laboratorio di Ricerca, condotto in affiancamento all’intensa attività di consulenza per importantissime cantine italiane.
Tra prestigiose consulenze, docenze e riconoscimenti, avrebbe potuto sentirsi “arrivato”. Invece no. Nella sua natura, è sempre stata innata la voglia di rilanciare continuamente, rimettendosi costantemente in gioco. Tant’è che il suo percorso professionale, sempre in salita ma pieno di soddisfazioni, lo ha vertiginosamente portato a collezionare premi e primati nelle classifiche più selettive.
Nel 2005 è stato chiamato a lavorare in Georgia sull’Altipiano di Kakheti dove, 8500 anni fa, nacquero viticoltura e vino. In breve tempo, vi ha rilanciato cultura ed economia enoica, cosicché, il Governo georgiano gli ha riconosciuto la Cittadinanza e, successivamente, lo ha nominato Console Onorario.
Sempre nel 2005, ha inaugurato il Centro di Ricerca Applicata all’Enologia Enosis Meraviglia a Fubine Monferrato. Una realtà, in Italia, unica nel suo genere tanto da essere definita “spaziale” e, in parte, evocativa dei Centri di Ricerca delle Università enologiche francesi.
Nella sua incalzante escalation di riconoscimenti, attività e successi è rimasto sempre fortemente legato al Monferrato. Alla domanda rivoltagli da un giornalista circa la scelta di fondare Enosis Meraviglia nel Monferrato piuttosto che nelle Langhe o a Montalcino, Lanati aveva risposto: – il Monferrato è fatto di persone, di luoghi e di atmosfere uniche, vere e autentiche -.
Nel tempo, dopo Italia e Georgia, le sue consulenze si sono estese anche in Svizzera, Kazakistan, Francia, Bulgaria e Cile.
Nel 2006 l’OIV (Organizzazione Internazionale del Vino e della Vigna) lo ha voluto nella Commissione Enologia come rappresentante per l’Italia.
Nel 2015 è entrato nella classifica dei primi 5 enologi del mondo (Wine Enthusiast). Nello stesso anno gli è stato conferito l’Oscar del Migliore Enologo italiano.
Nel 2021 è stato premiato per essere stato l’Enologo che negli ultimi decenni ha migliorato gli spumanti italiani.
Nel 2022, Voghera, la sua città natale, gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria.
Sempre nel 2022, è entrato, come unico scienziato italiano, nel team internazionale per il progetto di ricerca spaziale attinente i cambiamenti climatici in viticoltura.
Tra le altre, fa parte dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino di Siena e dell’Accademia dell’Agricoltura di Torino.
Donato Lanati è, indubbiamente, un personaggio che si fatica a definire “solamente” enologo: Lanati è uno studioso, uno scienziato, un intellettuale del vino e, anche, un artista.
Cesare Pillon lo definisce: “brillante, severo, eccellente, innovativo e geniale”. Carlo Beltrame, scrivendo di lui, parlava del “Lanati-pensiero”.
Veronelli lo definiva “il Principe dei Principi”.
Lanati è certamente un fuoriclasse e un professionista fuori da comune: una vera e propria macchina da guerra dell’enologia, ma…. non solo.
Ascoltandolo, quando parla di vino, si ha la sensazione di affacciarsi dalla grande finestra del sapere e della cultura enoica, in una dimensione in cui il vino è la misura della complicità tra l’uomo e il suo territorio e in cui il percepito è di quanto la scienza sia il migliore futuro della tradizione.