Ricerca, innovazione, ambiente, salute e integrazione sono le parole chiave che hanno contraddistinto la XVI edizione della Giornata Scientifica che si è svolta ieri, giovedì 24 novembre, in modalità online nell’ambito della Settimana della Ricerca, giunta alla sua seconda edizione.
È stata l’occasione per fare il punto sulle attività di ricerca svolte durante l’anno dal Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), nonché rafforzare le reti costruite dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria a livello nazionale e locale.
Ad aprire la giornata, infatti, proprio i saluti di due importanti partner del territorio: l’ASL AL, rappresentata dal Direttore Sanitario Sara Marchisio, che ha parlato della ricerca come della scintilla di luce che deve illuminare la strada della salute e consentire scelte non facili ma giuste, e l’UPO, rappresentata dal Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica Leonardo Marchese, che ha invece ricordato come il legame tra l’Ospedale di Alessandria e il DiSIT abbia subìto una crescita esponenziale negli ultimi anni, fino all’integrazione creata con i Laboratori di Ricerca che uniscono ricercatori, strumenti e idee.
Ideatore della Giornata Scientifica, che ormai rappresenta un appuntamento tradizionale di fine anno per l’Azienda, è Antonio Maconi, Direttore del DAIRI, che ha introdotto i temi della giornata ricordando anche il ruolo di sempre maggiore rilevanza che l’attività di ricerca ricopre sul territorio: “Abbiamo assistito in quest’anno a un forte consolidamento del Dipartimento, soprattutto in termini di qualità delle attività svolte. Da citare sicuramente l’integrazione con i laboratori del DiSIT, la Settimana della Ricerca, che sta coinvolgendo centinaia di persone a vario titolo dando un significato ancora più ampio al nostro percorso, e la prima Giornata regionale della ricerca in Sanità. Duplice è stato il riconoscimento: da una parte la DGR 40 fornisce un ruolo regionale al DAIRI, dall’altra la legge regionale sull’Azienda 0 fa del DAIRI uno dei Dipartimenti fondanti l’Azienda stessa. Quindi il DAIRI non è solo uno strumento per arrivare all’obiettivo fissato dalla Regione con la delibera del 2019, ma è una realtà con una sua storia e una sua vita, un modello. Ora occorre guardare al futuro e lo facciamo con nuove risorse umane ed economiche, ma anche con traguardi come la laurea nel 2024 dei primi studenti di Medicina ad Alessandria”.
La Lectio Magistralis di Francesco Forastiere, associato di ricerca dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR di Palermo e visiting professor, Imperial College, Londra, ha poi dato il via al lavori, soffermandosi sulle evidenze in epidemiologia ambientale, riassunte in 13 sfide, legate ad esempio alla modifica delle caratteristiche della popolazione che porta a cambiamenti anche nelle condizioni sanitarie di base, all’ampliamento dell’orizzonte delle patologie di interesse che devono comprendere anche la salute mentale e le malattie infettive, il disegno di nuovi studi, la sfida della ricerca nuova e utile, la prevenzione come priorità e i dati come risorsa.
Il tema del rapporto con l’ambiente è poi stato toccato anche dai relatori della sessione dedicata alle patologie ambientali, moderata da Marinella Bertolotti, epidemiologa Direttore del Centro Studi per le Patologie Ambientali DAIRI. Ad aprirla la relazione di Ennio Cadum, Direttore Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria, Responsabile U.O.C. Salute e Ambiente e progetti innovativi ATS Pavia, che ha definito “One Health” un approccio ideale per raggiungere la salute globale, perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono. Uno studio, quello delle patologie ambientali, caratterizzato da multifattorialità e aspecificità, che può ben essere affrontato quindi in maniera multidisciplinare, come illustrato da Federico Nardi, Direttore Dipartimento strutturale medico ASL AL, nell’ambito del Project Group per la ricerca sulle patologie asbesto-correlate (che sta lavorando ad esempio su progetti dedicati alle interstiziopatie, alle cure palliative e in collaborazione con la Banca Biologica del Mesotelioma di Alessandria Biobank), dal ProRettore UPO Roberto Barbato e da Alessandro Croce nell’ambito del Laboratorio integrato AO AL- UPO degli amianti.
La seconda sessione mattutina era invece dedicata alle nuove frontiere nelle terapie e in particolare al trapianto di microbiota intestinale, utile per combattere l’infezione da Clostridium Difficile, per il quale l’Azienda Ospedaliera è stata autorizzata nel 2022 dal Centro Nazionale Trapianti, come ricordato dalla moderatrice Annalisa Roveta, Responsabile Laboratori di Ricerca. Ed è stata proprio la rappresentante del Centro Benedetta Mazzanti a spiegare le finalità del Programma Nazionale sul Trapianto di Microbiota Fecale Umano (FMT), mentre Andrea Rocchetti, Direttore Microbiologia AO AL, e Carlo Gemme, Direttore Gastroenterologia AO AL, hanno portato la testimonianza dei primi 8 trapianti eseguiti in Azienda, e Maurizio Sanguinetti ha presentato l’esperienza del Policlinico Gemelli, dove dirige la strutture di Microbiologia, con particolare riferimento alla ricerca sui pazienti e sugli aspetti organizzativi, al fine di migliorare il trattamento e il follow up dei pazienti.
Come di consueto il pomeriggio si è aperto con la presentazione da parte di Marta Betti, Referente del Clinical Trial Center DAIRI, della Rendicontazione Scientifica dei risultati raggiunti nel 2021, sottolineando ad esempio un aumento del 37% della produzione scientifica (289 pubblicazioni) e un Impact Factor normalizzato superiore del 27% rispetto al 2020. Risultati raggiunti anche grazie ai network attivati dal Dipartimento e allo stretto binomio tra ricerca e didattica approfondito da Luigi Castello, Direttore di Medicina Interna AO AL e VicePresidente del Corso di Laurea in Medicina. Come è stato ricordato, infatti, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria è sede dei Corsi di Laurea in Infermieristica, Fisioterapia, Medicina e Chirurgia, Educazione Sanitaria, ospita 15 Corsi di Specializzazione e 2 Master in Disabilità e Inclusione Sociale e Data Management.
La Giornata Scientifica si è conclusa con una ricca tavola rotonda, moderata da Guglielmo Pacileo, Direttore del Centro Studi di Management Sanitario DAIRI, dedicata all’innovazione al servizio del paziente. Nella prima parte si è parlato di tecnologia come veicolo che favorisce il rapporto tra operatore e paziente grazie agli interventi di Enrica Cantone e Claudia Oliva, Fisioterapiste AO AL, rispettivamente sulla teleriabilitazione nei pazienti pediatrici affetti da Morbo di Hirshsprung e sul progetto di Digital Narrative Medicine condotto al Presidio Borsalino. Il tema degli aspetti etici di tale relazione sono invece stati trattati da Roberta Libener, Referente Alessandria Biobank DAIRI, con un intervento sulla consapevolezza e sulla partecipazione come elementi fondanti delle attività di ricerca delle biobanche, e da Paolo Terenziani, Institute of Computer Science DISIT UPO, che ha parlato di intelligenza artificiale applicata alla sanità. In conclusione l’intervento di Aurora De Leo RN, PhD student, Department of Biomedicine and Prevention, University of Rome Tor Vergata, che ha illustrato l’apporto che può dare la ricerca delle professioni sanitarie nel trattamento domiciliare attraverso il telenursing nei pazienti oncologici.
Una giornata ricca di spunti e di riflessioni, che ha dimostrato come i risultati raggiunti attraverso la collaborazione e la sinergia si riflettano in successi dell’intero territorio a favore della comunità, nell’ottica che “chi ricerca, cura”.