Un nuovo urgente appello a tutti gli enti pubblici e privati e alla cittadinanza arriva ancora da Santa Caterina Onlus, per poter completare il restauro degli affreschi della cupola della chiesa barocca: servono ancora 130mila euro. Per raggiungere la cifra si cercano sette benefattori disposti a contribuire con 15mila euro per ognuno degli otto spicchi di cui è composta la cupola (il primo spicchio è già stato “salvato” dalla famiglia Triglio) e altri quattordici che desiderino “adottare” uno dei graziosissimi angioletti con una donazione da 2.000 euro (il primo angioletto è stato opzionato dalla famiglia Portaluppi).
Nei giorni scorsi si è svolta la visita al cantiere della responsabile per la Sovrintendenza per la tutela storico artistica delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, Liliana Rey Varela, accolta dal team dei tecnici, architetto Enrica Caire, architetto Sara Vecchiato e ingegner Simone Giordano, oltre ai restauratori Giulio Lattanzio, Giorgia Gritti, Matilde Bazzotti con Cristina Sangati, direttore tecnico dell’impresa AR, insieme alla presidente di S. Caterina Onlus Marina Buzzi Pogliano.
La parola alla dottoressa Rey Varela: «Il mio compito è quello di autorizzare gli interventi di restauro e sorvegliare le varie fasi, facendo diversi sopralluoghi e visionando la situazione dei lavori».
Nella conferenza stampa di presentazione del restauro degli affreschi aveva illustrato tutte le fasi degli interventi sulla chiesa, per completare la valorizzazione di un incredibile monumento.
«Attualmente l’obiettivo primario è restituire una corretta lettura dell’opera. La priorità è la conservazione dell’affresco che è l’azione che stanno compiendo adesso i professionisti e le maestranze. Per passare alla fase estetica e restituire questo ampio patrimonio è importante farlo correttamente. Al momento abbiamo zone molto decorate e altre con molte lacune. Sarebbe un peccato non giungere alla fase di decorazione estetica, dopo tanti sforzi che sono stati fatti. Servirebbe ancora un passo piccolissimo».
Guardando da vicino i dettagli delle aree pittoriche sulla cupola, che cosa ci può dire?
«La storia di questi affreschi ci sta raccontando nuovi interessanti aspetti, facendoci scoprire nuove tematiche. Il punto chiave in questa fase è arrivare a una lettura corretta dell’opera, contemplando tutte le trasformazioni nel corso degli anni».
Da tecnico, un appello per proseguire nel lavoro e destinare risorse al restauro:
«Tutto il patrimonio italiano è unico, ma la chiesa di Santa Caterina è un unicum interessantissimo per la città di Casale Monferrato. Destinare altri fondi al restauro sarebbe un giusto compromesso, dopo gli sforzi fatti in questi anni». Un lavoro portato avanti da tanti professionisti: «Tante bravissime persone entusiaste dell’opera che stanno compiendo quotidianamente. Vanno a fondo nell’approfondimento delle richieste fatte dalla Sovrintendenza. È per me una soddisfazione raccogliere tanti dati importanti, sapendo che dietro esiste un lavoro molto attento».
Insomma, ora a decidere se completare il restauro degli affreschi della cupola, di cui sono in corso le pulizie dai sali e i consolidamenti degli intonaci, dovrà essere la Città: sarà fondamentale la risposta saprà dare nelle prossime settimane all’appello di raccolta fondi della Onlus per il mantenimento del ponteggio interno e il prolungamento del cantiere in corso.