Attualità, Casale Monferrato

Alla Comunità Ebraica di Casale in “Vino very tanz” – Quando il vino incontra la musica ebraica

Il Progetto DAVKA di Maurizio Di Veroli propone brani della tradizione ebraica a tema sul tema del vino accompagnati da una degustazione di vini kasher.

Può il vino raccontare la storia di un popolo attraverso la musica? Beh, certamente l’alcool in molte culture è sempre stato una fonte di ispirazione (anche in senso letterale) delle migliori canzoni e, al contempo, ha caratterizzato la vita degli uomini, spesso interessando il loro rapporto col sacro, visto che il potere inebriante del vino ha la capacità di privare gli spiriti del freno della ragione per portarli in una dimensione più eterea. 

Nasce da queste premesse in “Vino very tanz”, in scena al Complesso Ebraico di Casale Monferrato domenica 7 maggio, alle ore 17.30. Uno spettacolo che è, allo stesso tempo, un concerto di canti e testi legati alla tradizione ebraica, ma arrangiati nello spirito della world music, e un viaggio enologico nella tradizione kasher, con tanto di degustazioni delle migliori etichette in commercio.  

Rimanendo sulla parte musicale in Vicolo Salomone Olper ci saranno i musicisti del Progetto DAVKA di Maurizio Di Veroli, un gruppo di tradizioni e confessioni diverse, riuniti nella diffusione della cultura ebraica. Capace di eseguire una musica che veicola i valori di una tradizione che si perde nei secoli, ma anche di intrattenere in modo molto vivace, combinando melodie antiche, ritmi moderni e brevi spiegazioni in quelli che chiamiamo “viaggi virtuali nella tradizione”  

“Ci piace molto la fusion”, dichiarano e, facendo un accostamento con il gusto, si può proprio dire che hanno trovato pane per i loro denti: in ogni parte del mondo la cucina ebraica mischia i prodotti locali con le regole della kasherùt e le proprie tradizioni. Ma c’è un elemento che una buona tavola ebraica non disdegna mai ed è la presenza di bevande alcoliche, soprattutto negli ambienti chassidici. I brindisi tra discorsi sulla Torà e studi mistici sono da sempre incentivati da un bicchiere. Non a caso la tavolata di studio si chiama Fahrbrengen (dall’Yiddish portare lontano). E il vino caratterizza tutta la vita ebraica, sia nei riti che nelle feste. Anche se, proprio per i costumi pagani ad esso legati, è sempre stato considerato una bevanda controversa e vista dai Maestri sia con rispetto che con sospetto. Nasce così l’esigenza di utilizzare solamente i vini kasher (permessi, adeguati) che solo dopo attento controllo e trattamento possono accompagnare l’ebreo nella sua quotidiana esperienza, spirituale e non.

Il programma del concerto è una raccolta di brani delle varie tradizioni dell’ebraismo, tutte sul tema del vino. Questa deliziosa bevanda diventa così un comun denominatore, capace di narrare la propria indispensabile presenza in ogni aspetto della vita ebraica. 

Ingresso libero – per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.org

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