Una settimana prima dei concerti dei Big ci saranno una prima assoluta, due mostre, un laboratorio di improvvisazione e l’immancabile concerto nel bosco
Il tempo del Monfrà Jazz Fest 2023 è arrivato. Questa settimana la manifestazione comincia con un serie di appuntamenti che faranno da preludio ai main concert a Santa Croce del 22 e 23 giugno, ma che già sono assolutamente imperdibili. Ecco quali.
Camilla Baraggia Quartet in prima assoluta
Il primo evento in cartellone è il 15 giugno, alle 21, alla birreria Monfrà di via Visconti a Casale, locale diventato in questi anni un luogo di elezione del Fest. Camilla Baraggia e il suo quartetto lo hanno scelto per presentare in prima assoluta il loro nuovo lavoro. Si tratta di un EP in cui la cantante e compositrice raccoglie brani della sua produzione originale, caratterizzati da influenze provenienti dalla canzone d’autore italiana, atmosfere latine e armonie jazz. Ad accompagnarla ci sono Alex Romagnoli, chitarrista e produttore con cui da dieci anni ha instaurato un rapporto di crescita musicale e artistica, Riccardo Marchese alla batteria e Leonardo Barbierato al basso. Musicisti dal background jazzistico e amici da sempre.
Due mostre sulla sostenibilità
Venerdì 16 giugno, alle ore 18, nella manica lunga del castello di Casale si inaugurano due mostre che riguardano da vicino il MonJF.
La prima si intitola “Biocultural Heritage – storie di uomini e paesi, natura e paesaggio, per un futuro che abbia memoria” ed è composta da quattro tematiche: “Un Po tra cielo e terra” di Carlo Lenti, “Quando in Monferrato c’erano i rinoceronti” di Ennio Lavè: “Orchidee selvatiche: fragile bellezza salutare” di Lorenzo Dotti e “40 anni in copertina!” ovvero la storia della rivista Piemonte Parchi (unica rivista in Italia così longeva pubblicata da un Ente pubblico). Un’occasione ottima per presentare anche il libro di Tony Farina “Elogi del Piemonte – 62 itinerari per esploratori a pedali” alcuni dei quali riguardano anche il Monferrato.
Una mostra che il Fest ha voluto includere nel proprio programma proprio per sottolineare il suo sodalizio con il Parco del Po e l’aspetto marcatamente green di questa edizione aderente al circuito Jazz Takes The Green, che prevede l’adozione di severi Criteri Ambientali elaborati nell’ambito del Progetto GreenFEST – Green Festivals and Events through Sustainable Tenders ed elencati in una apposita Check List. Non solo, ma quasi tutte le iniziative del Fest serviranno a informare e finanziare il progetto “Foresta Condivisa”.
Essere sostenibili però è anche parte della nostra fiducia verso il futuro, per questo accanto a questi scatti il Fest inaugura anche la mostra “Jazz energia del sorriso e dell’amicizia”, legata proprio al tema della sesta edizione del Fest: Smile. Si tratta di una serie di immagini a cura dell’associazione Italiana Fotografi di Jazz che ci farà capire quanto faccia anche parte della sostenibilità sociale l’atteggiamento positivo della vita che il Jazz è in grado di incarnare.
Improvvisa che ti passa
Si ritorna alla musica il 17 giugno con un’intera giornata a Palazzo Vitta, sede dell’Accademia Europea d’Arte le Muse che ospiterà dalla ore 9.30 – “Improvvisa che ti passa!” Laboratorio aperto a chiunque, dai 15 anni in su, per imparare in modo divertente la logica alla base della improvvisazione. Perché improvvisare è un valore aggiunto per qualsiasi formazione musicale. Il corso è condotto da Gabriele Guglielmi cantante, compositore, didatta e direttore del pluripremiato Joy Singers Choir di Valenza. Ci sono ancora alcuni posti liberi (Costo di partecipazione: € 10, soci Le Muse € 5).
Il concerto nel bosco
Infine domenica 18 giugno, alle 17, uno degli appuntamenti più attesi in ogni edizione del MONJF: il “Concerto nel Bosco”. Grazie al Comune di Odalengo Grande, infatti, l’Eremo di Moncucco alle porte del paese e raggiungibile con dieci minuti di camminata nel folto del verde (ma per chi ha problemi deambulatori è a disposizione un servizio navetta di fuoristrada), si trasforma da sei anni in un auditorium naturale. Nel vero senso della parola, visto che il concerto si svolge letteralmente tra gli alberi che fanno da cassa di risonanza. Ad esibirsi sarà l’Alpaca Trio, una formazione nata proprio in seno al MonJF che propone musica originale e contaminata di progressive. Sono Brian Belloni, chitarra, Leonardo Barbierato, basso e Riccardo Marchese, batteria. L’ingresso è libero. Mentre con un piccolo contributo si può partecipare alla merenda sinoira offerta dalla Proloco di Odalengo dopo il concerto.
Info biglietti e prenotazioni su www.monjazzfest.it/