Spettacolo

Al Teatro Civico di Vercelli il 22 settembre il concerto dei Tazenda

I Tazenda arrivano in Piemonte. Lo storico gruppo sarà infatti in concerto a Vercelli il 22 settembre alle 21 al Teatro Civico (in Via Monte di Pietà 15).

Presenterà “Tazenda trio 2023”, uno spettacolo intimo con una produzione essenziale, caratterizzato in particolare dai luoghi ai quali è rivolto, ovvero siti archeologici, parchi naturali, piccoli borghi o teatri in cui sarebbe impossibile produrre lo spettacolo rock che normalmente li caratterizza. 

Sul palco gli storici fondatori, Gigi Camedda (piano e voce) e Gino Marielli (chitarre e voce), assieme al nuovo frontman Nicola Nite (chitarre e voce).

La serata è organizzata dal circolo culturale sardo Giuseppe Dessì di Vercelli. I biglietti sono disponibili a 15 euro nella sede del circolo oppure on line su www.mailticket.it/manifestazione/X336/tazenda-trio-acustico e al botteghino la sera stessa. Per informazioni: 0161-1743717. Il concerto è a favore dell’associazione Lilt di Vercelli e in collaborazione con l’Associazione sarda di Gattinara.

Il giorno successivo la band sarà ospite del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” A.P.S. di Alessandria in via Sardegna 2.

In entrambe le occasioni sarà visitabile, con ingresso gratuito, il Museo multimediale itinerante dedicato a Andrea Parodi, storico fondatore del gruppo, scomparso nel 2006. Un percorso multimediale fra immagini, video e audio per documentare la ricca attività artistica di Parodi, realizzato dalla Fondazione Andrea Parodi.

Nelle tappe piemontesi il trio eseguirà il meglio del repertorio ormai ultratrentennale della band, riproponendo in chiave acustica tutti i brani storici che hanno fatto conoscere e apprezzare i Tazenda fin da 1990. Una serata dal forte impatto emozionale ed artistico, in cui la vicinanza, l’intimità col pubblico e la suggestione del luogo saranno i punti di forza.

I TAZENDA: BIOGRAFIA 

Tutto cominciò quando nel 1988 Gigi Camedda, Gino Marielli e Andrea Parodi si chiesero come fare ad accettare l’idea dell’autocensura per non utilizzare la lingua inglese dandosi la possibilità di scrivere e cantare in sardo. Il tempo divenne immediatamente propizio. Dibattiti, tavole rotonde per salvare la lingua e la cultura dell’isola furono per loro combustibile perfetto per gettarsi a capofitto nella creazione di un vero e proprio nuovo paradigma stilistico: pop-rock-etno-folk, in lingua logudorese, con piccole percentuali di italiano a cui si decise di dare il nome “Tazenda”, l’ultima stella, il pianeta della speranza nella trilogia delle Fondazioni di Isaac Asimov. 

Nasce così uno dei primi gruppi di rock etnico in Italia. Il loro primo lavoro, dal titolo omonimo, mostra subito un sound che non passa inosservato agli ascoltatori e alla critica: l’uso delle launeddas, i tenores campionati, le fisarmoniche diatoniche, le chitarre elettriche che rimandavano alle cornamuse e le loro voci li rendono immediatamente riconoscibili, al punto tale di parlare in seguito di un “sound Tazenda”. In altre parole, un marchio di fabbrica unico nel suo genere. 

Nel 1990 colgono e centrano la prima importante opportunità di far carriera partecipando a “Gran Premio”, competizione artistica condotta da Pippo Baudo su Rai1, che vincono portando il gruppo alla ribalta nazionale.

Da li parte un susseguirsi di successi che li vedrà partecipare a Sanremo Prima con Pierangelo Bertoli col brano “Spunta la luna dal monte” che strapperà uno degli applausi più lunghi nella storia del festival e l’anno sucessivo con “Pitzinnos in sa gherra” scritto in collaborazione con Fabrizio De Andrè. Quelli saranno anche gli anni della vittoria del Cantagiro assieme a Paola Turci, dei 2 dischi d’oro, del telegatto, delle partecipazioni al Festivalbar e Roxibar, i concerti con Sting e i Simple Minds e di 4 meravigliosi album prodotti con musicisti del calibro di Corrado Rustici, Caludio Gollinelli, Lele Melotti, Paolo Costa ed Elio Rivagli, solo per citarne alcuni.

Nel 1997 il cantante Andrea Parodi lascia il gruppo per intraprendere la carriera da solista e gli altri due membri continuano a tenere alto il nome della band con la produzione di 3 album di sperimentazione per le loro voci e quelle di diversi ospiti anche femminili unite a contaminazioni di altri generi musicali e lingue del mondo. 

Nel 2006 Parodi canta nuovamente con loro nel tour “TazendaReunion”, dal quale nascerà anche un lavoro discografico. Insieme a Camedda e Marielli ripropongono le loro vecchie hit del passato più qualche brano sia di Andrea da solista che di Gino e Gigi, presi dal loro ultimo album. Purtroppo Parodi quello stesso anno viene a mancare. 

L’anno dopo lo sostituisce Beppe Dettori. Insieme a lui, ritorna il grande successo, anche grazie al duetto con l’artista Eros Ramazzotti nel notissimo pezzo “Domo mia”, tormentone dell’estate 2007 che porta un altro disco d’oro. Seguiranno altre collaborazioni importanti come quelle con Francesco Renga e Gianluca Grignani e ancora tanti successi live nelle piazze di tutta Italia.

Nel 2013 Beppe Dettori decide di intraprendere una strada da solista. Il suo posto, dopo ardue selezioni, viene preso da Nicola Nite. Viene da Alghero e ha alle sue spalle, nonostante la sua età, una gavetta ed un curriculum di tutto rispetto. I tre musicisti sardi compiono subito assieme il loro primo giro di boa approdando a quello che vorrebbe essere il lavoro della loro maturità, nel quale fanno convivere la loro sardità artistica con la poesia di Giulio Rapetti in arte Mogol, e il sentimentalismo new melodico di Kekko Silvestre dei Modà. Il titolo è “Il respiro del silenzio”. Nel contempo collaborano alla realizzazione dell’unico inedito del re-pack dell’album “Gioia” dei Modà, scrivendo le parti in sardo del testo e duettando con loro. Il brano si intitola “Cuore e vento” ed è dedicato alla Sardegna, sarà un altro tormentone che li porterà anche sui palchi dello negli Stadi Olimpico di Roma e San Siro di Milano.

La nuova voce dei Tazenda è da subito apprezzata dal pubblico che ritorna foltissimo a seguirli nei live che nel decennio a seguire porteranno risultati sempre in crescendo e sapranno sopportare e affrontare egregiamente l’annoso periodo del covid-19 con risultati più che dignitosi.

Nel 2021 il loro ultimo progetto discografico dal titolo “Antìstasis” ha donato 11 nuovi brani al repertorio degli spettacoli live. Il termine, tratto dal greco classico, significa “resistenza”, inteso né in senso politico né antipolitico, ma che vuole sottolineare l’immagine della gente che ingaggia una propria forma creativa di difesa e capacità di sopravvivere a tutto, tema decisamente attinente al periodo.

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