Grazie all’azienda vitivinicola Angelini Paolo di Ozzano e alle preziose conoscenze condivise da Mauro Angelini, uno dei titolari, gli allievi della 5^A Agrario corso Serale dell’Istituto Leardi-Luparia hanno potuto toccare con mano il mondo della vite e del vino attraverso un incontro di cinque ore.
Gli alunni sono stati accolti presso l’azienda di Ozzano direttamente da Mauro Angelini, il quale ha fornito ai presenti una spiegazione a tutto tondo sull’enologia; dalla raccolta iniziale delle uve fino al prodotto finito.
Gli studenti sono stati accompagnati da Emanuele Rendo, docente delle discipline caratterizzanti il corso, che ha raccontato: «La prima tappa della nostra visita è stata la cantina, dove i ragazzi hanno potuto approfondire le varie tecniche di vinificazione e l’utilizzo dei macchinari, oltre alla scansione di tutte le attività di cantina nell’arco dell’anno; poi ci siamo spostati in vigneto dove si sono discusse le tecniche di potatura e i ragazzi hanno provato a potare le viti e a individuare i capi a frutto, comprendendo le conoscenze base per poter effettuare una buona potatura. Si è discusso anche dei cambiamenti climatici, delle nuove malattie che possono colpire le viti e anche della scelta delle nuove esposizioni e delle strategie da adottare per contrastare sia gli agenti biotici che abiotici che stanno facendo vivere annate molto difficili per il vino, soprattutto nelle nostre zone che sono sempre più torride».
All’interno della winery i ragazzi hanno constatato attraverso una mappa quanti e quali terreni appartengono all’azienda e, relativamente ai terreni, quali siano quelli che conferiscono al vino maggiore corpo e gradazione alcolica o maggiori profumi e aromaticità.
La riprova di quanto affrontato nel corso dell’intera visita è stata ottenuta attraverso l’assaggio e la comparazione delle diverse uve. «I ragazzi sono stati molto contenti – ha concluso Rendo – e hanno potuto portare a casa un condensato di informazioni molto importante. Ringraziamo la Società Agricola Angelini Paolo per l’ospitalità e per la cura con cui i nostri ragazzi sono stati accolti e seguiti per tutta la durata della nostra visita».
