Nell’ambito del progetto “CulturaSI”, presso la Casa sul Portone a Montemagno, l’associazione MAC Monferrato Arte e Cultura in collaborazione con il Comune presenterà, nei giorni 09 e 16 marzo, due scrittori astigiani che, da sempre, hanno coltivato la passione per la scrittura.
Il primo incontro sarà il 9 marzo alle ore 16,30 con la scrittrice Franca Garesio Pelissero che presenterà il romanzo “Ci piaceva ballare nonostante la guerra”, Edizioni dell’Orso. Il titolo unisce due cose molto distanti tra loro il ballo e la guerra in un libro ricco di riferimenti, memoria, territorio e vita vissuta. Il romanzo descrive una sera di fine anno in cui un gruppo di amici, che, trent’anni prima, avevano avuto un’esperienza comune frequentando una scuola improvvisata durante la Seconda Guerra e la magia del luogo porta ad evocare dei ricordi, anche molto amari, che ricreano lo spirito gioviale e di amicizia di un tempo. Tanti sono i ricordi, ma rimane soprattutto ancora la voglia di svelare il colpevole del brutale omicidio di un capitano britannico che portava un ricco bottino di dollari alla causa partigiana. La scrittrice, già docente di Lettere, si interessa sin dal 2017, di archeo-antropologia, in particolare si è occupata delle tradizioni e delle usanze del mondo contadino piemontese.
Il secondo incontro, sempre presso la Casa sul Portone a Montemagno, alle ore 16,30 vedrà lo scrittore Franco Testore con il suo libro “Napoleone in bicicletta” Edizioni arabAFenice. Il romanzo narra la storia di Napoleone, bracciante veneto, che a metà degli anni Trenta fugge dalla provincia di Padova, per motivi personali e politici, e finisce quasi casualmente nell’alessandrino. In bicicletta, in un giorno solo. In seguito la famiglia lo raggiunge: cambiano i paesi e cascine, cambiano le storie.
Arriva la seconda Guerra Mondiale, e i figli partono per la guerra in tutta Europa. Il libro è una storia di famiglia drammaticamente vera, un’epica contadina che abbraccia cinquant’anni di storia italiana.
L’autore, che ha lavorato come medico in Ospedale, nel 2005 ha deciso di cominciare a raccontare storie dopo aver ascoltato per molti anni quelle dei suoi pazienti.