Casale Monferrato, Scuola

Liceo Linguistico Balbo – Dopo lo studio di Proust rivissuta in classe la “cerimonia della madeleine”

Studiare letteratura significa scandagliare, guidati dalle intuizioni dei più abili autori, i recessi più nascosti dell’animo umano. A volte, però, la letteratura non si apprende solo attraverso lettura e studio, ma anche tramite gesti e rituali destinati a rimanere impressi nella mente quanto i passi di testo più famosi. Celeberrimo è, all’interno della Recherche du temps perdu di Marcel Proust, uno dei più importanti autori del Novecento europeo, l’episodio delle petite madeleine. Al narratore viene offerta una madeleine, tipico dolcetto a forma di conchiglia dal sapore simile a quello del plum-cake, da accompagnare con il tè; non appena ne percepisce il gusto, Marcel viene investito dal ricordo di quando, da bambino, si recava presso la zia Léonie che gli faceva gustare questi dolcetti, offrendogliene uno tutte le mattine al risveglio. A partire da questa pagina di letteratura, con il termine madeleine di Proust si indica il ricordo istintivo e involontario, e per questo spesso tanto più potente, che un sapore o un odore possono evocare.

La 5 A Linguistico e la 5 A Comunicazione, dopo aver studiato Proust,  hanno rivissuto in classe la “cerimonia della madeleine”. Come ogni anno infatti la prof.ssa di letteratura francese Marisa Bozzo ha portato agli allievi gli antichi stampi usati per cuocere le madeleine, la scatola in legno usata ai tempi di Proust per venderle, un libro con illustrazioni sui  cibi citati nella Recherche e, naturalmente, le madeleine, arrivate fresche fresche dalla Francia. Così ciò che si è letto durante le lezioni precedenti nelle pagine della Recherche è diventato realtà quotidiana e chissà che tra qualche anno, gustando una madeleine, i ragazzi non rievochino all’improvviso il ricordo di una lontana mattinata di scuola…

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