Attualità, Casale Monferrato

“Hibakujumoku Un albero per la resilienza” per ricordare le vittime delle guerre e dell’amianto

Martedì 6 agosto alle ore 18,30 al Giardino Urban2 di via Rotondino a Casale Monferrato. Tutti i partecipanti saranno invitati a posare una pietra, su cui avranno scritto il proprio nome, ai piedi dell’albero. Al termine dell’evento, ai presenti, verrà offerto tè freddo giapponese e piccole gru origami benaugurali.

Premessa
Dal 2020 l’associazione culturale Librarti APS si occupa, in cogestione con il Comune di Casale Monferrato, di uno spazio di verde pubblico, il Giardino Urban2.
Questo giardino si trova nel quartiere del Ronzone, tristemente noto per aver ospitato, tra il 1907 ed il 1986, lo stabilimeto Eternit, in cui hanno lavorato simultaneamente fino a 3500 operai; lo stablimeto realizzava materiali per l’edilizia di cemento-amianto, prodotto altamente nocivo che ha causato (e sta ancora causando) la morte di circa 2000 persone (non solo lavoratori dello stabilimento) per mesotelioma pleurico e altre malattie legate alla respirazione delle fibre di amianto.

Nonostante la chiusura dello stabilimento, le disastrose conseguenze della diffusione dei prodotti in amianto-cemento continuano a mietere vittime innocenti.

Nel 1988 si costituisce l’AFLED (Associazione famigliari lavoratori eternit deceduti), che cambierà denomnazione nel 1998 diventando AFEVA (Associazione Famigliari e Vittime Amianto) nel 1990 il Comitato Vertenza Amianto delle associazioni casalesi (Sindacato, Legambiente, WWF, Mutuo Soccorso, Vitas); che hanno lottato e stanno lottando per ottenere giustizia per le famiglie delle vittime e che hanno ottenuto, nel 1992, la promulgazione della legge n. 257 che pose fne a “estrazione, importazione, utilizzo e commercializzazione dell’amianto in Italia”.

Nel 2023 il Comune di Casale Monferrato partecipa ad un bando delle associazioni Green Legacy Hiroshima e “Mondo senza Guerre e senza Violenza” per ottenere l’assegnazione di un albero nato da un Hibakujumoku, un albero sopravvissuto al bombardamento di Hiroshima; ottenuta la piantina, la affida all’associazione Librarti APS affinchè se ne prenda cura e la collochi nel Girdino Urban2.

Progetto
Saputo quale importante compito e quale responsabilità si accompagnavano alla piantina ricevuta, Librarti APS pensa subito di organizzare una cerimonia per la sua piantumazione e coinvolge in primis l’associazione culturale Yamato; insieme, le due associazioni progettano di organizzare un evento che coinvolga più realtà del territorio.

La data scelta è quella del 6 agosto, giorno in cui, nel 1945, le città di Hiroshima e Nagasaki subirono il noto, devastante, bombardamento atomico.
Il piccolo albero (un Celtis sinensis) verrà portato al Giardino Urban2 verso le 18.30 e lì si procederà alla sua piantumazione in ricordo delle vittime innocenti di tutte le guerre e del lavoro.

Sono state invitate ad intervenire, oltre alle autorità dell’aminostrazione cittadina e della chiesa locale, Assunta Prato, quale membro di AfeVA, e la dottoressa Daniela Degiovanni, oncologa, che ha lungo si è occupata delle vittime dell’amianto. Inoltre avremo l’onore di avere con noi il console generale del Giappone del consolato di Milano. La violoncellista Erika Patrucco presterà il suo talento per un accompagnamento musicale e tutti i partecipanti saranno invitati a posare una pietra, su cui avranno scritto il proprio nome, ai piedi dell’albero.

A conclusione della cerimonia verrà offerto tè freddo giapponese preparato dalla tea sommelier Silvia Miglietta e piccole gru origami preparate da Cristina Miglietta.
La messa a dimora dell’albero di Hiroshima vuole essere un piccolo ma significativo gesto per sottolineare che il passato è ancora presente, che nessuna vittima deve essere dimenticata, e che la natura, e la vita, avranno sempre la forza di risollevarsi.

Il Consolato ha conferito il patrocinio all’iniziativahttps://www.milano.it.emb-japan.go.jp/itpr_ja/2024_sponsorship.html#hibakujumoku

Dal 2020 l’ Associazione culturale Librarti APS si occupa, in cogestione con il Comune di Casale Monferrato, dello spazio di verde pubblico: Giardino Urban2, che si trova nel quartiere del Ronzone, tristemente noto per aver ospitato, tra il 1907 ed il 1986, lo stabilimento Eternit, in cui hanno lavorato simultaneamente fino a 3500 operai.  Lo stabilimento realizzava materiali per l’edilizia di cemento-amianto, prodotto altamente nocivo che ha causato (e sta ancora causando) la morte di circa 2000 persone (non solo lavoratori dello stabilimento) per mesotelioma pleurico e altre malattie legate alla respirazione delle fibre di amianto. Nonostante la chiusura dello stabilimento, le disastrose conseguenze della diffusione dei prodotti in amianto-cemento continuano a mietere vittime innocenti. Nel 1988 si costituisce l’AFLED (Associazione famigliari lavoratori eternit deceduti), che cambierà denominazione nel 1998 diventando AFEVA (Associazione Famigliari e Vittime Amianto) nel 1990 il Comitato Vertenza Amianto delle associazioni casalesi (Sindacato, Legambiente, WWF, Mutuo Soccorso, Vitas), che hanno lottato e stanno lottando per ottenere giustizia per le famiglie delle vittime e che hanno ottenuto, nel 1992, la promulgazione della legge n. 257 che pose fine a “estrazione, importazione, utilizzo e commercializzazione dell’amianto in Italia”.

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