Inaugurato con successo venerdì 4 settembre a Grazzano Badoglio con il concerto di Relja Lukic violoncello e Maria Grazia Bellocchio pianoforte, che hanno proposto un programma in parte omaggio a Beethoven nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita del compositore, proseguito con il concerto del giovane duo Émilie Chigioni violino e Giorgio Lazzari pianoforte, artisti selezionati da IDEA – International Divertimento Ensemble Academy, presso la Chiesa di Sant’Eusebio a Ottiglio, che per la prima volta ne ha ospitato un concerto, Rondò in Monferrato, come da tradizione, torna alla Tenuta Tenaglia con il recital delle cantanti, selezionate dal Call for Young Performers, Corso annuale di canto tenuto dal soprano Alda Caiello sempre per IDEA e dedicato al repertorio per voce composto da autori dal Novecento ad oggi: l’appuntamento è per le 20.45 di mercoledì 9 settembre, solo su prenotazione all’indirizzo info@divertimentoensemble.it, vista la capienza limitata della sala, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di norme anti contagio.
Come in occasione di altre edizioni di Rondò in Monferrato, la Tenuta Tenaglia sarà palcoscenico per il recital delle voci selezionate dal Call for Young Performers, corso annuale di canto, tenuto dal soprano Alda Caiello, nell’ambito delle attività formative di IDEA – International Divertimento Ensemble Academy.
Vario e articolato, il programma presenta al pubblico esempi dei tanti modi in cui la voce può essere ed è utilizzata dai compositori di oggi, delle sue diverse possibilità espressive e tecniche, fonte di ispirazione per pagine originali, di grande fascino all’ascolto. Pagine che usano la parola in quanto tale, oppure solo fonemi, rielaborano testi poetici di epoche diverse o ancora testi politicamente e socialmente impegnati, nascono dalla volontà e dal bisogno di allargare il repertorio per la voce, strumento versatile come nessun altro.
Mercoledì 9 settembre ore 20.45
Serralunga di Crea
Tenuta Tenaglia
(Strada Santuario di Crea, 5)
Concerto delle voci del Call for Young Performers 2020
Corso annuale di canto tenuto da Alda Caiello
A seguire brindisi offerto dalla Tenuta
Olivier Knussen (1952-2018)
Epigram – I. Idol
Replica – II. Gravity
da Four Late Poems and an Epigram of Rainer Maria Rilke op. 23 (1988)
Manuela Rasori voce
Edgar Alandia (1950)
Grito! (1980)
Valentina Piovano voce
Gabriele Manca (1957)
Definizione del luogo
Altra definizione del luogo
dai Capricci per voce sola (2011)
Valeria Matrosova voce
Giorgio Colombo Taccani (1961)
Diana, Luna (2008)
Manuela Rasori, Valentina Piovano voci
Amans, Supplex (2006/2007)
Manuela Rasori voce
Christina Papi (1972)
Orazione ai viventi – Épître aux vivants (2020)
Hommage à Valere Novarina
(Prima esecuzione dal vivo)
Valeria Matrosova voce
Luigi Nono (1924-1990)
Djamila Boupacha (1962)
Valentina Piovano voce
Cathy Berberian (1925-1983)
Stripsody (1966)
Valeria Matrosova voce
INTRODUZIONE AL PROGRAMMA
Danno voce al silenzio, come lo stesso autore racconta, le Canzoni su testi di Rilke, che Olivier Knussencompone nel 1988: «Queste canzoni, scritte velocemente come per intuizione, sono tra le prime pagine che ho composto dopo due anni di silenzio virtuale». Commissionate da Jane Manning grazie al sostegno dell’Arts Council, proprio da lei sono state eseguite per la prima volta nel 1989 al Festival di Aldeburgh.
Su versi di Pablo Neruda, appartenenti a una piccola raccolta postuma, che è un’allegoria dedicata all’avvento del 2000, il successivo Grito! di Edgar Alandia trova nelle parole del poeta il mezzo più efficace attraverso cui esprimere il ripudio per uno dei più sanguinari colpi di stato militari in Bolivia, paese del compositore, nel 1980.
Sono legati al Monferrato, i Capricci di Gabriele Manca, la cui madre giovanissima, come racconta il compositore «durante la seconda guerra mondiale, era stata insegnante a Moncalvo. Scrittrice, oltre che appunto insegnante, durante la sua residenza monferrina aveva scritto alcune poesie. Da una di queste ho tratto il testo, ricombinandone le parole, di uno dei miei Capricci». E proprio la tecnica combinatoria è alla base di Definizione del luogo, in cui il compositore ricombina fonemi dal Condaghe di San Pietro in Silki, mentre alla base di Altra definizione del luogo sta un estratto da Topographie idéale pour une agression caracterisée, libro del 1975 di Rachid Boudjedra, scrittore algerino con cui Gabriele Manca condivide l’impegno sociale dell’arte.
Appartengono a un ciclo di tre lavori su testi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio i successivi Diana, Luna e Amans, Supplex di Giorgio Colombo Taccani. Nel primo, che è in realtà l’ultimo della raccolta: «Le due voci femminili si trovano unite in una breve pagina meditativa, dove, in un ambito espressivo sempre molto raccolto e mantenuto entro dinamiche estremamente tenui, vengono utilizzati e variamente sovrapposti due brevi spunti tratti dai lavori solistici precedenti; il testo è costituito quasi esclusivamente da quanto proposto dal titolo, duplice volto di una medesima identità». In Amans, Supplex, “secondo capitolo” della breve trilogia, ascoltiamo «le struggenti parole di una Circe perdutamente innamorata; alla precedente frammentazione del testo e della struttura viene qui contrapposta una cantabilità per lo più distesa e aperta, ricca di ritorni volutamente riconoscibili, di parole-motivo che si ripresentano con grande evidenza all’ascolto. Una breve pagina, quindi, dall’espressività apertamente dichiarata e lineare, come parentesi e respiro fra partiture più aggressive».
È un monologo – come scrive la compositrice Christina Papi – l’Orazione dei viventi, questa sera in prima esecuzione dal vivo, la cui «trama intreccia diverse tecniche vocali. La parola, il suono e il significato come in una anamorfosi, si distorcono e ritrovano a tratti il loro senso in una concitata riflessione sul tempo, metro dell’esistenza. La voce declama quello che la mente rifugge e la parola scappa al controllo come il suono alla voce. L’inquietudine tradisce la quadratura delle forme, l’incalzante declamazione di numeri e giorni diventa un valzer sbilenco e la parola uccidere trafigge un canto consolatorio.
Il paradosso tra significato e suono, diventa a tratti un grido per se stessi oltre la spavalda volontà di declamare al mondo. Perse le inibizioni del giudizio altrui, la voce corre veloce sul filo sottile della follia in un tempo improvvisamente immobile in cui l’oggi diventa passato-presente-futuro.
Il canto si avvita come in una spirale, percorrendo vie impervie e contaminate dalla primitiva necessità di respirare. In un tempo fermo, la voce ritrova una propria disincantata presenza, lasciando testamento di un mondo interiore forte-fragile. Fatalmente l’epilogo di una clausura obbligata si rivela insostenibile nell’attimo della sua stessa fine. Una orazione visionaria, incerta, incantatoria e balbuziente per guarire dal tempo e dall’esistenza».
Come il precedente di Alandia, anche il lavoro di Luigi Nono, racconta gli esiti della follia criminale, con cui l’autore schiera la forza di amore e libertà. «Il brano è dedicato all’attivista algerina Djamila Boupacha, catturata e torturata dai paracadutisti francesi durante la guerra d’indipendenza algerina (1954-1962). È il secondo movimento di un ciclo di tre brani intitolato Canti di vita e d’amore, che descrivono tre situazioni proprie del nostro tempo, diverse tra loro ma tutte riconducibili alla tematica della follia criminale e dell’oppressione e della possibilità di opporvisi, di contrastarle con l’amore e la libertà. Il trattamento della linea vocale è estremamente semplice e diretto, un lungo lamento […]. Un puro canto di speranza contro tutte le forme d’oppressione e di tortura».
Il programma si chiude con un lavoro diventato ormai “storico”: Stripsody di Cathy Berberian: «Dalla metà degli anni Sessanta Cathy Berberian comincia ad ampliare in modo considerevole il proprio repertorio affrancandosi così dall’angusto cliché di interprete specializzata della musica contemporanea. Parallelamente inizia a cimentarsi in prima persona nell’attività di compositrice portando a termine tra 1966 e il 1969 Stripsody per voce sola. Stripsody è un esperimento visivo/musicale per sola voce: lo spartito “classico”, con pentagramma e sette note, viene sostituito da uno spartito grafico, che in alcuni momenti usa certi fondamentali codici fumettistici, come le onomatopee. Non è fumetto e non è musica: è qualcosa del tutto nuovo! La prima assoluta di Stripsody ha luogo nel maggio del 1966 in occasione del Festival di musica contemporanea della Radio di Brema, alla fine del concerto in cui è in programma anche la prima esecuzione di Sequenza III di Luciano Berio».
LE ARTISTE
Valeria Matrosova
Avviata allo studio del pianoforte e del canto all’età di 7 anni, dal 2006 inizia la sua attività artistica, partecipando a concerti e progetti come Cat house di P. Valdgardt, Miller-sorcerer, phony and Matchmakerdi E. Fomin, L’enfant et les sortilèges di M. Ravel, The Golden Chicken di V. Orlov.
Nel 2014 si diploma all’Accademia di Arte, Cultura e Tecnologie Sociali col massimo dei voti. Nello stesso anno si trasferisce in Italia per proseguire lo studio del canto lirico con Anna Di Gennaro al Conservatorio di Musica L. Cherubini di Firenze. Nel febbraio 2017 si diploma con un recital dedicato al Novecento.
Protagonista di numerosi progetti del Conservatorio, nel marzo del 2017 vince la borsa di studio intitolata a Fausta Cianti e nel maggio dello stesso anno debutta a Ferrara il ruolo di Papagena nel Flauto magico di Mozart.
Cresciuto il suo interesse per la musica moderna e contemporanea, dal 2018 partecipa al corso annuale di canto tenuto da Alda Caiello per IDEA International Divertimento Ensemble Academy, con concerti dedicati a Maurizio Kagel al Museo del Novecento a Milano e concerti in Monferrato.
Nel maggio 2019 è protagonista del progetto Dallapiccola Days. Due giorni con Luigi Dallapiccola e i compositori del Novecento Fiorentino, realizzato per il Festival del Maggio Musicale. Nel dicembre dello stesso anno partecipa al Concerto in ricordo di Fausta Cianti, con una prima esecuzione del brano Sei ora… di Elvira Muratore.
Valentina Piovano
Diplomata brillantemente in Canto presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali G. Briccialdi di Terni, nel 2010 consegue il Diploma accademico in discipline musicali (canto) con il massimo dei voti presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze.
Avviata alla conoscenza del repertorio contemporaneo fin dai primi anni di studio, ne ha approfondito la tecnica con il soprano Liliana Poli e con il maestro Mauro Ceccanti e sotto la preziosa guida del soprano Alda Caiello.
Ha inciso come soprano solista l’opera Calendario II di Sylvano Bussotti e Johnny Lapio per un cd pubblicato nella storica raccolta discografica Bussotti Opera Ballet, ricevendo ottime recensioni dalla stampa sia in Italia che all’estero.
Ha cantato in occasione di numerose prime esecuzioni, è stata ospite in qualità di solista di cartelloni prestigiosi come quelli del Teatro del Maggio Musicale di Firenze, del Festival dell’Accademia Chigiana, del Festival Callas.
Nel repertorio operistico ha sostenuto i ruoli principali in Hänsel und Gretel, Così fan tutte, ne Le nozze di Figaro, L’elisir d’amore, in Carmen, ne La bohème, in Don Pasquale e in molte altre opere di repertorio.
Manuela Rasori
Compiuti gli studi umanistici, si è diplomata in canto al Conservatorio di Rovigo. Ha approfondito e sviluppato la tecnica vocale con A. Rognoni di Padova. Ha perfezionato il repertorio liederistico sotto la guida di Erik Werba e Irwin Gage. Ha studiato il repertorio francese, affrontato ed esplorato la vocalità del Novecento sotto la guida di Dorothy Dorow.
Componente, fra i fondatori, del Farbenmelodie Ensemble e del gruppo vocale femminile Vocinblu, artista del Coro stabile del Teatro Comunale di Bologna, fa parte dell’Ensemble barocco Il Medoro e del Mirabilia Vocal Ensemble.
Svolge attività solistica prevalentemente nel repertorio cameristico, con predilezione per la liederistica, il ‘900 storico e la musica contemporanea.
Ha sostenuto ruoli solistici in produzioni del Teatro Comunale di Bologna ed eseguito, in prima assoluta, musiche di compositori italiani (Guarnieri, Furgeri, Benati, Galante, Landuzzi).
INFORMAZIONI
Ingresso al concerto: libero su prenotazione
all’indirizzo info@divertimentoensemble.it
e al numero 392 2880857.
Disponibilità dei posti limitata nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di norema anti contagio.
Rondò in Monferrato 2020
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Sabato 12 settembre ore 20.45
Moncalvo (AT), Portici di Piazza Carlo Alberto
Claudio Ambrosini (1948)
De vulgari eloquentia per ensemble (1984)
Fabio Nieder (1957)
Der Schuh auf dem Weg zum Saturnio (2010)
Hans Zender (1936-2019)
Cabaret Voltaire per voce e ensemble (2002)
Giulia Zaniboni soprano
Divertimento Ensemble
Direttori selezionati
dal Corso di Direzione d’orchestra per il repertorio per ensemble dal primo Novecento ad oggi
Domenica 13 settembre ore 18.00
Grazzano Badoglio (AT), Tenuta Santa Caterina (Via Marconi 17)
Concerto conclusivo di Rondò in Monferrato 2020
A seguire brindisi offerto dalla Tenuta
Salvatore Sciarrino (1947)
Gesualdo senza parole per ensemble (2013)
Claudio Ambrosini (1948)
De vulgari eloquentia per ensemble (1984)
Hans Zender (1936-2019)
Cabaret Voltaire per voce e ensemble (2002)
Toshio Hosokawa (1955)
Drawing (2004)
Giulia Zaniboni soprano
Divertimento Ensemble
Direttori selezionati
dal Corso di Direzione d’orchestra per il repertorio per ensemble dal primo Novecento ad oggi
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