Con la scomparsa di Germano Carpenedo non viene a mancare solamente un componente del nostro Direttivo locale e iscritto storico, ma soprattutto un amico, una persona amabile e impegnata, ma soprattutto un uomo giusto.
Della giustizia aveva fatto la sua vita. Nella professione, certo, ma più ancora nell’esempio che voleva dare al mondo.
Per essere un giusto non basta comportarsi correttamente. È necessario anche che il comportamento si riverberi su chi vive intorno, su chi vede, giudica e, quando vi è il merito, ne tragga esempio. Ciascuno è responsabile di fronte non solo a se stesso e alla famiglia, ma anche alla comunità di cui fa parte.
Perciò Germano, il nostro amico Germano, volle accettare l’incarico (non la carica) di Presidente del Comitato Antifascista cittadino per la difesa della Costituzione e dell’ordine repubblicano.
Il Comitato antifascista casalese seppe assumere, accanto al compito della vigilanza democratica, anche quello di diffondere in ogni ambiente, e principalmente quello dei giovani, le idee di libertà, di tolleranza, di condivisione dell’amore di Patria, sotto la nobile bandiera della Resistenza e della Costituzione, le nostre stelle polari.
Proprio in questa attività, accanto a quella utile e necessaria della commemorazione istituzionale, Germano si distinse mettendo a frutto, accanto al suo nobile spirito, la sua fine cultura: per diversi anni, insieme ad altri docenti casalesi, promosse, organizzò e partecipò, in qualità di docente dotto ed ironico, a corsi di formazione che, accreditati presso il MIUR in quanto organizzati da ANPI e Istituto storico provinciale ISRAL, lo videro protagonista, in particolare grazie alla sua profondissima conoscenza della Storia, del cinema e della sua influenza sulla vita culturale della società.
Troppo presto quest’uomo buono, colto e giusto ha lasciato la sua famiglia e la sua comunità.
Addio, Germano, manterremo il tuo ricordo e la gratitudine per le tue azioni.
Coltiveremo i tuoi stessi ideali, forse con meno finezza ed arguzia, ma sicuramente con immutabile dedizione.
ANPI Casale Monferrato
Ricordo dell’avv. Germano Carpenedo
Pensiero profondo e parola elegante
Coerenza e fermezza
Tutti lo ricordano come avvocato penalista, culturalmente liberaldemocratico, esponente convinto dell’antifascismo. Germano ha lasciato un segno preciso nella sua città e non solo. Ha sempre avuto idee chiare sulla giustizia, sulla politica sociale, sulle opzioni culturali ed artistiche.
Vi sono alcuni tratti che vorrei richiamare, perchè caratterizzano il ricordo che tutti abbiamo.
Il suo ultimo intervento pubblico alla celebrazione del 25 aprile 2021 in Cittadella, accanto al muro dove vennero fucilati i partigiani della Banda Tom, è stato altamente significativo e rappresentativo del suo pensiero. Rammento alcuni concetti chiave: l’antifascismo e la lotta partigiana non sono accadimenti di un passato, ma fattori determinanti della democrazia di oggi; nessuno può dire allora non c’ero e quindi non posso capire, come nessuno può dire che non vi fu la battaglia di Marengo perchè non c’eravamo.
E ancora, le istituzioni non vanno occupate o addomesticate, perchè sono di tutti i cittadini; la conoscenza della storia e l’esercizio della politica alta e impegnata sono le garanzie dello sviluppo e dell’equità.
Germano per tanti decenni, accanto alla professione forense, non si risparmiò e si espose anche in iniziative pubbliche: dalla fondazione dell’associazione Alt 76 per l’assistenza nelle emergenze sociali dei giovani alla creazione della sezione di Libertà e Giustizia a Casale, dalla presenza costante nelle iniziative antifasciste alla partecipazione a convegni e lezioni nelle varie scuole cittadine per diffondere le convinzioni democratiche e costituzionali.
Germano era progressista nelle idee, ancorato ai principi del diritto e della Costituzione, attento ai nuovi fermenti fra i giovani e disponibile al dialogo e al confronto con tutti. Sempre con coerenza e fermezza. Fu un casalese perennemente impegnato, sempre parte della sua comunità, con la profondità del pensiero e l’eleganza della parola.
Grazie Germano dell’esempio.
Avv. Sergio Favretto