Al Comune di Chivasso è stato aggiornato il Piano di Protezione Civile con delibera della Giunta Municipale, su proposta del sindaco Claudio Castello, il quale è Autorità Locale di Protezione Civile e, come tale, responsabile in ambito comunale della direzione e del coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza. Si tratta di un aggiornamento speditivo in prospettiva di un adeguamento più sostanziale da adottare entro l’anno con delibera di Consiglio Comunale.
Il Piano definisce l’insieme delle azioni che le diverse strutture del Sistema di Protezione Civile devono realizzare per fronteggiare l’approssimarsi o il verificarsi di un evento tale da determinare una situazione di emergenza. In particolare, esso individua gli obiettivi, i tempi nei quali le azioni si compiono, i soggetti che intervengono e le procedure secondo le quali si opera, in modo da garantire una risposta tempestiva e coordinata all’emergenza nel caso di eventi prevedibili e non prevedibili. “Il Piano – ha spiegato il sindaco Claudio Castello – è stato ideato e strutturato con l’obiettivo di creare uno strumento conoscitivo, informativo, ma soprattutto operativo in grado di dirigere e coordinare l’Amministrazione Comunale nella gestione delle emergenze sul territorio”. L’obiettivo è stato conseguito integrando l’analisi e la mappatura dei principali rischi presenti sul territorio, il censimento delle risorse e l’individuazione delle aree di Protezione Civile, la definizione di una struttura organizzativa e di un modello di intervento specifico per ogni tipologia di rischio individuata.
Gli scenari di rischio più probabili su cui è definito il modello di intervento della struttura comunale di protezione civile comprendono il rischio meteorologico, il rischio idraulico, geo-idrologico e geo-idrologico per temporali, il rischio industriale da incidente rilevante, il rischio da eventi a rilevante impatto locale, il rischio sismico, gli incidenti ferroviari o stradali che coinvolgono un gran numero di persone, gli incidenti con presenza di sostanze pericolose, il rischio di collasso della diga del Moncenisio, il rischio ambientale, il rischio di incendio boschivo e di interfaccia ed il rischio accidentale.
Una volta analizzati il rischio e le aree esposte ad esso, è necessario procedere con la fase di mitigazione del rischio, intesa come l’insieme delle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi individuati durante l’attività di previsione. È possibile intervenire in situazioni di rischio idrogeologico elevato con interventi di tipo strutturale ed interventi di tipo non strutturale. Se gli interventi di tipo strutturale mitigano il rischio intervenendo sulla probabilità di accadimento di un evento, gli interventi di tipo non strutturale possono limitare il danno potenziale in una determinata zona intervenendo sugli elementi a rischio o sulla loro vulnerabilità.
L’uso dei sistemi informativi geografici ha consentito di produrre cartografie tematiche di dettaglio relative alle aree di interfaccia, alla pericolosità, alla vulnerabilità, al rischio e alle aree di emergenza, ma anche di costruire una banca dati geografica del territorio aggiornata, in grado di supportare l’Amministrazione Comunale in ogni fase di Protezione Civile e di costituire la base per la creazione di un Piano dinamico, aggiornabile, facilmente estendibile ad altre tipologie di rischio.
La Città di Chivasso, come previsto dalla normativa vigente in materia di Protezione Civile, ha approvato la prima edizione del Piano comunale di Protezione Civile nel 1999. La materia è stata in gran parte rinnovata ed integrata negli anni successivi in particolare con la legge regionale n. 7 del 14/04/2003. Nel 2006 è stato approvato il primo aggiornamento del Piano comunale di protezione civile con l’obiettivo di individuare le attività coordinate e le procedure di intervento necessarie per fronteggiare eventi calamitosi attesi sul territorio. L’aggiornamento del Piano ha previsto una preliminare analisi di dettaglio della pericolosità, vulnerabilità e del rischio presenti sul territorio comunale in modo tale da ipotizzare successivamente i possibili scenari di evento ed elaborare il relativo modello di intervento.