Cultura

Al Museo Civico di Moncalvo da Sabato 30 aprile apre la retrospettiva di Remo Cassina

Fino al 26 giugno l’opportunità di scoprire un artista monferrino già attivo in tutta Europa 

Ci sono artisti che da un territorio partono per ammaliare il mondo con le loro opere… e per poi tornare da dove tutto era cominciato. Questa è la storia di Remo Cassina che dal moncalvese, nel secolo scorso, ha conquistato i salotti d’arte di Torino, Parigi, Venezia, Albisola e, oggi, a quasi sessant’anni dalla scomparsa (nacque nel 1909 e morì nel 1964) fa ritorno con le opere da lui create nella sua Moncalvo affinché il pubblico locale e i visitatori provenienti da fuori Monferrato possano riappropriarsi del grande valore artistico di questo pittore. Remo Cassina è infatti il protagonista della “Retrospettiva” (la prima a lui dedicata) dal titolo “Ritorno a Moncalvo” che prende il posto di “Empatia“, l’esposizione fotografica giunta al termine presso il Museo Civico di via Caccia 5. Negli spazi finalizzati ad ospitare mostre temporanee è tempo di tornare all’arte pittorica e sabato 30 aprile A.L.E.R.A.MO. Onlus, ente gestore del Museo e curatore delle esposizioni, alle 17.30 darà il benvenuto attraverso l’inaugurazione ufficiale al percorso dedicato a Remo Cassina con la presentazione da parte di Angelo Mistrangelo, il testo critico di Gian Giorgio Massara e sotto la direzione scientifica di Alberto Cottino. L’esposizione sarà poi visitabile da parte del pubblico ogni fine settimana (sabato e domenica, dalle 10 alle 18 e in settimana su prenotazione solo per gruppi) fino al 26 giugno, unitamente alle sale dove è allestita la collezione permanente del Museo moncalvese. 

Fin dagli anni dell’adolescenza, Cassina si mostra attratto dal mondo della pittura partecipando alle rassegne indette dalla Promotrice delle Belle Arti in Torino dal 1937 al 1940. Nel 1939 si arruola nel corpo Guastatori, parte per una spedizione in Africa; si ritrova in Egitto per venire imbarcato quale prigioniero di guerra, nel 1943 per il Colorado. Rientrato in Italia viene assunto – in qualità di SCENOGRAFO – dalla RAI, quindi al teatro FS di via Sacchi. Dopo il 1957 frequenta specialmente l’ambiente artistico torinese legato all’Accademia Albertina con i Sei di Torino, Spazzapan, Alimandi. Il pittore, la cui nonna era imparentata con Enrico Paulucci, futuro direttore dell’Accademia Albertina, scompare nel 1964 all’Ospedale Militare di Torino.

Considerato come un’artista figurativo di buon livello, ha dipinto i vigneti e le colline fra Langhe e Monferrato, temi marini ma soprattutto luoghi e personaggi della sua terra. Si sottolineano la Chiesa di Castelletto Merli, La Fornace Marioni, Barche con pescatori. Nel campo della ritrattistica: l’Autoritratto. Ragazza bionda e relativo pastello preliminare, Ragazza vestita di blu, Ragazzo biondo. Inoltre è autore di alcune pagine di grafica.

La pennellata è fluida, il colore accende le tele e ogni dipinto accoglie un piccolo mondo del quale Remo Cassina s’impossessa per poeticamente donarlo all’osservatore.

Per informazioni e prenotazioni sulle visite è possibile contattare il numero 351 9493084.

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