È quasi carnevale a Casale Monferrato. È agli sgoccioli il conto alla rovescia per l’edizione più attesa di Galleggia non Galleggia, il goliardico evento a cura degli Amici del Po che ritorna dopo due anni di sospensione a causa Covid. Nel 2019 erano stati in centinaia, tra imbarcazioni, marinai e partecipanti, a sfidare le acque del fiume più lungo d’Italia a bordo di imbarcazioni realizzate sul posto con cartone e nastro da pacchi. Migliaia gli spettatori, con l’imbarcadero di viale lungo Po Gramsci a trasformarsi in un’arena naturale di pubblico festante.
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Gli Amici del Po sono al lavoro da mesi senza risparmiarsi. Per loro, un manipolo di volontari che si occupano (e preoccupano) di garantire la fruibilità e la scoperta (o riscoperta) delle opportunità offerte dal fiume, Galleggia non Galleggia è l’evento più importante dell’anno ma allo stesso tempo solo la punta dell’iceberg di 365 giorni di fatiche, di pulizie, di azioni di tutela e salvaguardia, di storie e di passioni al servizio del Po. La risposta, dopo una lunga assenza, non era scontata. Eppure è arrivata. A partecipare Domenica 17 luglio a Galleggia non Galleggia 2022 si sono iscritti 80 equipaggi. Il ‘Galleggia’ non è però da intendersi come una gara. Con ogni agonismo messo al bando, è una giornata di festa fatta di fantasia e costumi, di risate e scherzi, con bambini e adulti, giovani e meno giovani a mescolarsi prima nella costruzione dei vari natanti, quindi nel loro collaudo, sotto il vigile sguardo degli operatori Opsa della Croce Rossa, che insieme agli Amici del Po veglieranno come di consueto sull’incolumità di tutti. All’imbarcadero, alle spalle del castello di Casale, un’area che i volontari dell’associazione tutelano con la loro manodopera gratuita in ogni stagione dell’anno, ci sarà anche il supporto delle guardie ambientali Aisa, a ricordare a tutti che è necessario avere rispetto di un polmone verde così importante per tutta la comunità. Se è difficile trovare vincitori, ancora più ardua è la ricerca dei ‘vinti’ di un evento come Galleggia non Galleggia: non lo sono le squadre che naufragheranno, garantendosi gli applausi più fragorosi del pubblico. Non lo è l’ambiente, con il grande prato dell’imbarcadero che, tirato a lucido anche per l’occasione dall’opera dei volontari, sarà lasciato in condizioni ancora migliori al termine della festa e infine non lo è nemmeno l’ecosistema naturale: tutti i relitti, inclusi quelli che non riusciranno a galleggiare fino al traguardo, saranno ripescati e, correttamente conferiti, avviati al riciclo. Idealmente perciò anche le barche