Dal 18 al 25 Luglio la mostra del beato Luigi Novarese soggiornerà nella chiesa di Sant’Ilario. Una bellissima chiesa molto antica situata nel centro storico di Casale, non molto distante da via Paleologi 21, ove abitava il beato Novarese nel tempo della malattia. Questa chiesa era da lui frequentata nell’infanzia, anche da malato e in una sua relazione sulla psicologia del malato così ne parla: “Io avevo imparato a servire messa all’età di sei anni. Sapevo più o meno leggere, ma mi avevano insegnato a servire messa, e andavo a servire messa alla chiesa di Sant’Ilario …mi ricordo che quando mi sono ammalato, andavo ancora a servire messa! …Per me, la pagina più bella è quella di quando facevo lo sforzo per andare a servire messa all’inizio della malattia, perché mi alzavo sempre alle sei per essere pronto per la prima messa o alle cinque e mezza almeno per la messa delle sei. E, appoggiandomi a tutti i muri… perché non potevo più camminare e non avevo né il bastone né le stampelle… arrivavo ancora fino alla chiesa… siccome mi faceva male la gamba, non potevo più appoggiarla per terra… avevo imparato a camminare saltando sulla gamba sinistra per poter arrivare fino alla chiesa. Eh… grazie a Dio… ci sono sempre arrivato! “
Quanta costanza notiamo in questo bambino insieme alla volontà di superare il limite con gioia, lui ne conserva il ricordo in età matura come una pagina bella della sua vita.
La vita del beato ci insegni a vivere con entusiasmo anche le situazioni complesse.
Nel presbiterio della chiesa ci sono due tele bellissime, l’Annunciazione e un Crocifisso ai piedi del Quale San Francesco è inchinato. Chissà quante volte il suo sguardo si sarà posato su di loro nel suo servizio all’altare? Questi due soggetti, nel carisma del beato, sono elementi basilari di spiritualità. In quel tempo il parroco di Sant’Ilario era don Giovanni Grandi. Oggi si parla di lui come un uomo severo, ma probabilmente a Luigino questo dettaglio della personalità del ministro di Dio non distoglieva dal desiderio di svolgere un servizio da chierichetto. Come è significativo saper guardare oltre e non soffermarsi sui “difetti” che la persona porta con sé…
La mostra si sposterà nel Santuario di Crea dal 26 luglio al 15 agosto.