Tra le numerose attività organizzate dal Liceo “G. Parodi” di Acqui Terme, un’attenzione particolare è dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, in tutte le forme in cui tale fenomeno si presenta.Accanto all’apporto quotidiano dei singoli insegnanti, il Liceo ha curato l’organizzazione di un incontro formativo sul contrasto alla violenza di genere, coinvolgendo professionisti e attori istituzionali.
Martedì 4 giugno, dalle 9.30 alle 12, il Teatro Ariston gentilmente concesso dal Comune di Acqui terme in accordo con la ditta gestrice Dianorama srl, di cui si ringrazia il Sig. Orsi per la collaborazione, ha ospitato gli studenti delle terze e quarte del Liceo, che hanno preso parte all’evento “Non chiamiamolo amore. Rete di protezione per scoprire la violenza nascosta”.
Tale iniziativa è stata organizzata dai docenti dell’istituto – sotto l’attenta regia della professoressa Cristina Moretto – in sinergia con l’Amministrazione e la Consulta Pari Opportunità del Comune di Acqui Terme, grazie all’interessamento dell’Assessore Soumya Sellam.
Tra le numerose personalità coinvolte – in grado di fornire una puntuale analisi del problema, esaminato nelle sue diverse componenti – sono intervenuti: il Maggiore dei Carabinieri Gabriele Fabian, il dottor Jacopo Bruno e la dottoressa Martina Montella dell’Asca, la dottoressa Carlotta Sartorio di Me.Dea, una rappresentanza della Croce Rossa Italiana (con il presidente Mauro Bozzolasco, il delegato di Area 2 Giovanni Benazzo e la volontaria Tiziana Levo), il coordinatore del tavolo provinciale del volontariato, l’avvocato Federico Violo.
A moderare l’incontro, la dottoressa Silvia Re, responsabile Ufficio Politiche Sociali del Comune di Acqui Terme.
Le relazioni sono state scandite dal format interattivo ad opera di Diego Martinotti, referente del Servizio Comunicazione del Comune di Acqui Terme di cui responsabile la Dott.ssa Carla Bue, con la collaborazione del Dott. Amedeo Ripane, Vice Presidente della Consulta Pari Opportunità. Gli studenti tramite i propri smartphone hanno potuto interagire direttamente con il palco compilando questionari digitali capaci di registrare in tempo reale la percezione degli stessi rispetto alla violenza nascosta. I dati raccolti hanno formato quindi elementi di spunto commentati in diretta dai relatori accorciando così il divario e accrescendo l’attenzione.
«L’iniziativa – commentano gli organizzatori – è stata occasione preziosa di riflessione e sensibilizzazione per la diffusione di una cultura basata sul rispetto delle diversità, sul superamento degli stereotipi e sulla condanna di ogni forma di violenza. L’incontro, inoltre, si è proposto di favorire una corretta informazione sulla rete di supporto presente sul territorio alla quale potersi rivolgere in situazioni di difficoltà».